Arriva Big John, il documentario sul triceratopo più grande mai ritrovato 

triceratopo

Arriva dal Sud Dakota, si chiama Big John ed è il più grande scheletro di triceratopo (Triceratops horridus) mai ritrovato fino ad oggi: 7 metri di lunghezza e una testa che ne conta quasi tre, con un metro solo di corna. E a breve potrebbe diventare anche il più famoso: l’omonimo documentario che ne racconta il ritrovamento e la ricostruzione uscirà in anteprima assoluta lunedì 8 maggio al Cinema Ariston di Trieste. Il film è stato prodotto da Agherose in co-produzione con Agent Double (Belgio) e con il supporto di diversi enti sia privati che pubblici.

Il documentario non racconta solo la parte scientifica della vicenda, ma anche aneddoti, storie, emozioni e delusioni di chi ha condotto e svolto i lavori. Le riprese del documentario sono state effettuate tra Trieste e Parigi nel corso del 2021. La fotografia è curata da Debora Vrizzi, mentre la colonna sonora originale è stata realizzata da Marco Messina e Sacha Ricci.

“C’è una sfida e una lotta contro il tempo, il mondo accademico e quello della finanza che si scontrano, l’impresa e la scommessa di una vita e il senso di riscatto che questo progetto comporta per Flavio Bacchia [il geologo-imprenditore alla guida dei lavori], che riconosce sé stesso in un titano da rimettere in sesto”, spiega Davide Ludovisi, co-regista e autore. “E poi ci sono i dinosauri, anzi, IL dinosauro: il triceratopo forse più grande del mondo, il bestione cornuto e vegetariano che tutti noi abbiamo in mente combattere contro il terribile e carnivoro T-Rex”.

“Big John” svela così un mondo poco raccontato, quello cioè della preparazione e vendita di scheletri di dinosauri – nel 2021 è stato battuto all’asta per oltre 5 milioni di euro – un mondo che sta diventando un vero e proprio settore del lusso internazionale.

I temi trattati non mancano di sollevare interrogativi etici, rivelando anche un inatteso rapporto di mutuo interesse tra ambito scientifico-museale e aziende private. Lo scheletro è infatti stato studiato dalle Università di Chieti e di Bologna, dalle cui analisi sono emersi interessanti dettagli – come i segni compatibili con una ferita da combattimento con un altro triceratopo- pubblicati sulla rivista scientifica Nature, riguardo ai comportamenti sociali di questo gigante del passato. Il documentario fa scoprire quindi una realtà complessa e sconosciuta, fatta da persone che mettono sudore e passione in un lavoro per certi versi assurdo, per “riportare in vita” una creatura i cui confini tra animale, oggetto artistico e reperto scientifico a tratti si fondono. E ad emergere, conclude Ludovisi “è l’umanità delle persone e l’eccitante percorso che devono affrontare, in un contesto a metà tra impresa e scienza”.

Crediti immagini: Davide Ludovisi