Categorie: Spazio

Tutte le stelle della Tarantola

Non c’è modo migliore per celebrare un anniversario che scattare una foto memorabile. Vale anche per Hubble, il telescopio spaziale messo in orbita il 24 aprile 1990. In vista dei suoi 22 anni di onorato servizio, Esa e Nasa hanno diffuso una delle ultime immagini catturate nello Spazio. Si tratta di una panoramica spettacolare della nebulosa della Tarantola

Questa regione stellare, chiamata 30 Doradus e situata nella Nube di Magellano, è stata definita una sorta di reparto di maternità galattico. All’interno della nebulosa è possibile identificare centinaia di migliaia di stelle giovanissime rispetto alla media della nostra galassia. La zona esplorata da Hubble distasolo 170mila anni luce dalla Terra: questo significa che tutto ciò che vediamo nella foto dell’anniversario è un’istantanea di un passato – almeno per noi – lontanissimo. 

Le immagini del telescopio rivelano un ammasso centrale (di colore bianco) dove sono allocate almeno 500mila giovani stelle dotate di super-massa. Gli astronomi calcolano che i baby-astri della Tarantola superino anche di 100 volte il peso del Sole e non avrebbero più di 2-3 milioni di anni. 

Come spiega Wired.com, è molto difficile incontrare zone così giovani e in continua espansione all’interno della nostra galassia. Rispetto alle giganti rosse, vecchie di miliardi di anni e destinate quasi sempre a un rapido declino, le nuove stelle hanno di fronte una lunga vita di reazioni termonucleari. Ecco spiegata la predominanza del colore rosso nella foto: si tratta infatti di enormi quantità di gas idrogeno irradiate dal torrente di raggi ultravioletti emessi dai giovani astri. 

Insomma, gli astronomi di Esa e Nasa non potevano scegliere una foto più entusiasmante per celebrare i 22 anni di Hubble. Inoltre, per tutti i patiti dello zoom è possibile scaricare l’immagine alla sua risoluzione originale (20.323 per 16.259 pixel). Attenzione però, perché anche il file ha una super-massa degna della Tarantola: 643 Mb. Qui invece una versione contenuta, di soli 1,48 Mb.

via wired.it

Credit immagine

Lorenzo Mannella

Si occupa di scienza, internet e innovazione. Laureato in Biotecnologie presso l'Università di Pisa, ha frequentato il master SGP in comunicazione scientifica presso Sapienza Università di Roma. Collabora con Galileo dal 2011. Scrive per Wired, Sapere e L'Espresso.

Articoli recenti

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

3 giorni fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

6 giorni fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

1 settimana fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

1 settimana fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

1 settimana fa

Leptospirosi: perché crescono i casi a New York?

Mai così tanti casi di leptospirosi in un anno dal 2001: a contribuire all’aumento delle…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più