Un cimitero per le comete

Dove vanno le comete quando terminano il loro viaggio? Alcune finiscono nel Sole (vedi Galileo: Morte di una cometa kamikaze); altre, ma molto raramente, collidono con il nostro pianeta. Ma tutte le altre ancora? Un team di astronomi della University of Antioquia, in Colombia, potrebbe essere vicino alla risposta: i ricercatori, guidati da Ignacio Ferrin (lo stesso che ha tracciato l’orbita del meteorite russo, vedi Galileo: Da dove veniva il meteorite russo?), hanno infatti scoperto un vero e proprio cimitero di comete. Dove? All’interno della fascia di asteroidi che separa Marte e Giove.

Le comete sono tra gli oggetti più piccoli del Sistema Solare, non più grandi di qualche chilometro, composte di un misto di roccia e ghiaccio. La maggior parte di esse ha orbite estremamente ellittiche, che fanno sì che esse si trovino a passare solo raramente vicino al Sole, impiegando anche un migliaio di anni a compiere il loro tragitto. Ci sono poi circa 500 comete a corto periodo, che si originano quando le comete a lungo periodo, passando accanto a Giove, vengono deviate dalla loro orbita. 

Ed è proprio la zona tra Giove e Marte che i ricercatori hanno deciso di esaminare più a fondo: questo spazio contiene infatti più di un milione di oggetti celesti, che variano moltissimo in forma e dimensioni (da 1 metro a 800 km). La spiegazione tradizionale dell’origine della fascia degli asteroidi è che si tratti di un pianeta mancato, frammenti di un corpo mai assemblatosi a causa della fortissima attrazione gravitazionale di Giove. Nell’ultima decade però, 12 comete attive sono state scoperte nella regione, e il team di astronomi ha cercato di capire qualcosa di più circa la loro origine. 

“Abbiamo trovato un cimitero di comete”, spiega Ferrin. “Immaginate tutti questi asteroidi che orbitano attorno al Sole per eoni (unità geocronologica usata in geologia, nda), senza alcun segno di attività. Abbiamo scoperto che alcuni di essi non sono rocce morte, dopotutto, ma sono comete dormienti che potrebbero ritornare alla vita, se solo l’energia che ricevono da Sole incrementasse di poco”.

Questo non è poi così improbabile: Giove influenza con la sua gravità l’orbita di molti oggetti della fascia degli asteroidi, facendo sì che essi si avvicinino o allontanino dal Sole, quindi aumentando o diminuendo l’energia da esso ricevuta. Se questa interpretazione fosse vera, alcuni milioni di anni fa la fascia degli asteroidi doveva essere ricca di comete attive, che sono in seguito invecchiate e diminuite. E quello che vediamo oggi sarebbe solo una traccia di un glorioso, e luminoso, passato.

Riferimenti: Monthly Notices of the Royal Astronomical Society doi: 10.1093/mnras/stt839

Credits immagine: Ignacio Ferrin/University of Antioquia

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here