La quantità totale dei pesci del Mare del Nord è diminuita da 26 a 10 milioni di tonnellate in appena un secolo. Lo ha reso noto il Consiglio internazionale per l’esplorazione del mare (Ices), nel congresso tenuto a Vigo, in Spagna. Alcuni pesci, come il tonno pinna blu, sono completamente spariti a causa dell’intensa attività di pesca negli anni ‘60, quando venivano pescati anche 70.000 pesci l’anno; altri, come merluzzi, eglefini e sgombri, sono molto diminuiti in quantità. In compenso le foche sembrano essere in aumento. “Stiamo provando a scoprire chi mangia chi, e quanto e come l’ecosistema sia cambiato dal 1880”, ha spiegato l’ecologo Steven Mackinson alla Bbc. Presso il Centre for Environment, Fisheries and Aquaculture Science (Cefas) a Lowestoft, Regno Unito, sono stati confrontati i dati del 1991, particolarmente ricchi e dettagliati, con i dati riferiti al 1800, prima della meccanizzazione nell’industria della pesca, includendo anche i dati dell’International Bottom Trawl Survey e dell’Year of the Stomach, il periodico controllo europeo sul contenuto dello stomaco dei pesci. (p.s.)
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