Un radar contro i tumori

Un disco vibrante piccolo quanto un granello di polvere ma in grado di rintracciare le proteine spia del cancro, i cosiddetti marcatori. Sostanze cioè che segnalano la presenza di un particolare tipo di tumore perché prodotte dalle cellule malate e quindi diverse da quelle secrete in condizioni di normalità. A scovarle sarà un biosensore, un dischetto di silicone con diametro più piccolo di un decimo di millimetro, ricoperto con particolari sequenze di Dna o proteine che spingono i marcatori ad attaccarsi alla loro superficie. Quando questo avviene il peso del dischetto cambia e di conseguenza anche la sua vibrazione elettronica. Proprio la differenza di vibrazione rivela la presenza del marcatore. La tecnologia usata dai ricercatori dell’Università di Newcastle, che per svilupparla ulteriormente hanno ricevuto un finanziamento di 12 milioni di euro dall’Unione Europea, è la stessa alla base dei sistemi di navigazione e degli airbag delle automobili. L’intenzione dei ricercatori è ora quella di incorporare il biosensore in un dispositivo manuale per analisi su campioni di tessuto in modo da realizzare un test diagnostico e di monitoraggio veloce ed efficace. Un metodo che potrà essere utile anche contro altre malattie, incluse quelle causate da batteri come la tubercolosi. (l.g.)

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