Un tatuaggio elettronico per monitorare il cervello

In futuro, un tatuaggio elettronico permetterà di controllare protesi artificiali, verificare l’evolversi di malattie come l’Alzheimer o la depressione, monitorare in tempo reale l’andamento di una gravidanza, e perché no, magari anche di leggere il pensiero. Questa almeno è la speranza del team di ricercatori della University of California di San Diego che tre anni fa ha realizzato il primo e-tattoo, un chip, non più spesso di un capello, in grado di misurare l’attività elettrica dell’organismo. Oggi gli scienziati sono riusciti a migliorare le prestazioni della loro invenzione, dimostrando che con il tatuaggio elettronico è possibile monitorare le complesse onde cerebrali definite P300, che identificano il riconoscimento di un oggetto da parte del cervello. I risultati sono stati presentati durante un convegno della Cognitive Neuroscience Society.

Il primo prototipo dell’e-tattoo è stato realizzato nel 2011 nel laboratorio della University of California diretto Todd Coleman. Si trattava di un avveniristico chip, simile ad un cerotto, in grado di registrare diversi tipi di segnali elettro-fisiologici dell’organismo, come quelli provenienti dal cuore, dai muscoli e, in maniera però solamente rudimentale, quelli del cervello.

A due anni di distanza, il gruppo di Coleman è riuscito ad ottimizzare il posizionamento del chip sulla testa, migliorando notevolmente la sua capacità di monitorare i segnali elettrici che caratterizzano l’attività del sistema nervoso centrale. Per verificare le potenzialità del loro chip, i ricercatori hanno quindi deciso di dimostrare che il tatuaggio elettronico è in grado di seguire le onde cerebrali P300, complessi segnali elettrici che partono dalla corteccia prefrontale quando il cervello si accorge della presenza di uno stimolo ambientale.

Nell’esperimento, un gruppo di volontari doveva tenere traccia di quante volte un certo oggetto appariva nel loro campo visivo, mentre i ricercatori registravano la presenza di onde P300 con il tatuaggio elettronico. Risultato: il tatuaggio elettronico ha dimostrato la stessa precisione degli elettroencefalografi tradizionali nel determinare quando il soggetto stesse guardando una certa immagine.

Il team di Coleman, racconta il NewScientist, è ora al lavoro per rendere il chip in grado di trasmettere dati via wireless, così da poterli comunicare ad un computer o ad altri dispositivi mobili. In futuro infatti, l’e-tattoo potrebbe diventare uno strumento economico (tutti i pezzi che lo compongono sono già prodotti in serie) per monitorare i progressi di malattie comuni come la depressione o il morbo di Alzheimer, o persino lo stato delle gravidanze per donne che vivono in paesi in via di sviluppo. Il chip infatti può essere indossato comodamente per lunghi periodi, e tramite la connessione wireless permetterebbe ai medici di verificare i segnali elettro-fisiologici dei pazienti direttamente su uno smartphone.

Inoltre, se il tatuaggio elettronico si rivelasse in grado di identificare altri schemi complessi di attività cerebrale (oltre alle onde P300), potrebbe un giorno essere utilizzato per controllare i movimenti di un braccio artificiale, o di altri tipi di protesi, con un ingombro ridotto ad un piccolo cerotto su una tempia.

Credits immagine: Neural Interaction Lab/Ucsd

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