Un telescopio gigante

Un salto quantico nella conoscenza dell’Universo”, così l’ha definito Roberto Gilmozzi, direttore del Paranal Observatory in Cile. Si tratta dell’Overwhelmingly Large Telescope (OWL), il progetto di un telescopio tanto grande che il suo specchio principale avrà le dimensioni di un campo da football – più di 100 metri di diametro. Al momento siamo ancora alla fase di progettazione, con costi stimati intorno al miliardo di Euro e la durata dei lavori prevista di circa 15 anni, ma una volta in funzione l’OWL avrà una risoluzione di ben 40 volte migliore di quella dell’Hubble Space Telescope, con una sensibilità di migliaia di volte superiore. Lo specchio sarà composto di mille e cinquecento segmenti esagonali e farà uso della più moderna tecnologia al computer per ottimizzarne la risoluzione. “OWL avrà una superficie ricevente che sarà 10 volte più grande di ogni altro telescopio costruito finora”, spiega Gilmozzi, “cosa che ci permetterà di aprire una finestra completamente nuova sull’Universo. Sarà in grado di rilevare ossigeno su un pianeta simile alla Terra nei pressi di una vicina stella, oppure di vedere una lontana esplosione di stelle ai margini dell’Universo”. Promotrice del progetto è l’organizzazione ESO (European Southern Observatory), che proprio in questi giorni sta discutendo la possibilità di situare il telescopio in Cile. Per funzionare in condizioni ideali, l’apparecchio dovrebbe essere installato ad un’altitudine di cinquemila metri, con un campo base per i ricercatori e gli operatori a circa tremila metri. Il sito ideale sarebbe il deserto di Atacama, in Cile, la località più secca del mondo. (e.g.)

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