Una miniera nei denti

La favola vuole che caduto un “dentino” il topolino porti un regalo. Questa volta però la sorpresa è arrivata per gli adulti: nella polpa dei denti “da latte” appena caduti sono presenti cellule staminali, con potenzialità maggiori di quelle trovate in organismi adulti. Lo ha scoperto Songtao Shi, ricercatore al National Institute of Dental and Craniofacial Research statunitense, osservando prima – e analizzando poi in laboratorio – il dente appena fuoriuscito dalla bocca di sua figlia. Le cellule staminali hanno la capacità di differenziarsi e andare così a formare diversi tipi di tessuto. Non tutte però allo stesso modo. Quelle trovate nei denti infantili, scrive Shi sulla versione online del Proceedings of the National Academy of Sciences, che normalmente si trasformerebbero in polpa e osso, opportunamente guidate hanno dimostrato di potersi trasformare in cellule del cervello e di grasso. “Abbiamo visto come le cellule Shed (Stem cell from human exfoliated deciduous teeth) siano profondamente diverse anche da quelle contenute nei denti adulti”, ha affermato Shi. “Sono capaci di crescere molto più rapidamente e duplicarsi in laboratorio a un ritmo maggiore, suggerendo quindi che le Shed siano cellule staminali a uno stadio più immaturo di quelle adulte”. (l.g.)

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