Xenotrapianti, una strada incerta

[2001] La strada per arrivare agli xenotrapianti, l’impiego di organi animali per il trapianto nell’uomo, è ancora molto lunga e incerta. Così si è pronunciata la Xenotransplantation Regulatory Authority, la commissione di esperti istituita tre anni fa in Gran Bretagna per regolamentare questo nuovo campo di studi. Il rapporto, pubblicato dal Department of Health, fa il punto sullo stato della ricerca sugli xenotrapianti e conclude che, sebbene si investa molto in questo settore – soprattutto da parte di aziende private come l’inglese PPL, la svizzera Novartis e l’americana Biotrasplant – le possibilità di successo in tempi brevi sono molto limitate. L’individuazione dei geni animali responsabili del rigetto dell’organo da parte dell’uomo sono ancora agli inizi, affermano gli esperti. E lo stesso vale per i tentativi di introdurre nuovi geni in grado di limitare il rigetto a lungo nel tempo. Attualmente, ricorda il rapporto, il problema del rigetto è legato alle reazioni del sistema immunitario umano che a motivi fisiologici. Ben più promettente sarebbe invece la ricerca nel campo del trapianto di cellule, soprattutto nel caso di malattie come il morbo di Parkinson, le malattie spinali, il diabete, l’epilessia e gli incidenti. (p.c.)

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