Covid, tutto quello che c’è da sapere sui vaccini per i bambini

quarta dose
(Foto: spencerbdavis1 via Pixabay)

Dopo la recente approvazione da parte dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) e dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), in Italia sarà possibile prenotare la vaccinazione anti-Covid-19 per i bambini dai 5 agli 11 anni a partire dal 16 dicembre. Proprio per questo, l’Istituto superiore di sanità (Iss) ha redatto un vademecum che risponde ai dubbi più comuni su vaccini, Covid-19 e bambini: ecco i punti salienti.

Covid-19 e i bambini

Come prima cosa, l’Iss sottolinea che anche nei bambini l’infezione da Sars-cov-2 può comportare rischi per la salute: ogni 1.000 bambini positivi a Covid-19, infatti, 6 vengono ricoverati in ospedale, mentre il tasso di ricoveri in terapia intensiva è di 1 su 7.000 bambini. Oltre a questo, potrebbero presentarsi complicazioni tipiche dei bambini, come la sindrome infiammatoria multisistemica (che gli esperti hanno chiamato Mis-C) e il long Covid, ovvero quell’insieme di sintomi estremamente eterogeneo (che vanno dalla perdita di olfatto, all’affaticamento, alla confusione mentale) che colpisce le persone guarite da Covid-19 e che si è riscontrato anche nei bambini che avevano avuto l’infezione, sia quelli sintomatici che quelli asintomatici. 

Da qui la necessità di approvare un vaccino per prevenire l’infezione di Sars-cov-2 anche nei bambini. In particolare, l’Iss ricorda che il vaccino approvato è Comirnaty, ovvero il vaccino a mRna prodotto dall’azienda farmaceutica Pfizer-BioNtech, e che la vaccinazione avviene come negli adulti: sono previste, infatti, due dosi somministrate a distanza di tre settimane l’una dall’altra. Il principio attivo è lo stesso: solo per la fascia di età minore, e cioè i bambini tra i 5 e gli 11 anni, la dose somministrata è ridotta di un terzo.

Il documento sottolinea che, confrontando il rischio di effetti avversi dovuti al vaccino con quello di incorrere nelle conseguenze dell’infezione, il rapporto tra benefici e rischi della vaccinazione rimane positivo, anche per la fascia d’età 5-11 anni, che tra l’altro sta subendo un aumento significativo dei contagi.  “Il vaccino si è mostrato efficace nel ridurre di circa il 91% il rischio di infezione”, si legge nel documento. “Nel beneficio di una vaccinazione si deve inoltre considerare non soltanto la protezione dalla malattia, ma anche la possibilità di frequentare con una maggiore sicurezza la scuola e condurre una vita sociale connotata da elementi ricreativi ed educativi che sono particolarmente importanti per lo sviluppo psichico e della personalità in questa fascia di età.”

Manuale di istruzioni

Come comportarsi, quindi, una volta prenotata la vaccinazione per i più piccoli? L’Iss offre alcuni consigli pratici, tra cui quello di non somministrare farmaci antidolorifici prima dell’appuntamento al centro vaccinale per cercare di prevenire eventuali effetti collaterali, di riportare al medico vaccinatore eventuali episodi di allergie avuti dal bambino e dalla bambina in passato e di far effettuare l’iniezione ai bambini seduti o sdraiati

Proprio come accade per gli adulti, dopo l’iniezione anche ai bambini sarà chiesto di aspettare dai 15 ai 30 minuti in osservazione per monitorare eventuali reazioni allergiche. L’Iss riporta anche gli effetti collaterali più comuni dovuti ai vaccini sui più piccoli: dolore e gonfiore al sito di iniezione, stanchezza, mal di testa, dolori muscolari, brividi, febbre e nausea; tutti sintomi che, sottolinea il documento, scompaiono nel giro di un paio di giorni.


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Un po’ di debunking su bambini e vaccini

Il documento, infine, fornisce informazioni volte a smentire le fake news sui vaccini contro Covid-19 e bambini: per esempio, che nessuno studio ha dimostrato una correlazione tra vaccini e problemi nel sangue dei più piccoli, e che il vaccino non indebolisce il sistema immunitario, anzi, contribuisce a rafforzarlo. 

L’Iss rassicura anche riguardo potenziali rischi di miocardite associata a vaccinazione: sebbene negli adolescenti e nei giovani adulti sia stato effettivamente riportato un rischio aumentato di miocardite e pericardite (si parla di 50 casi ogni milione di persone dopo la seconda dose, di cui la maggior parte con decorso benigno), nei bambini più piccoli si è osservato un minore rischio di sviluppare queste patologie: durante le sperimentazioni cliniche non è stato segnalato alcun caso di questo tipo di eventi avversi. 

C’è di più: “Le informazioni di sicurezza oggi disponibili riguardano non solo i 3.000 bambini che hanno ricevuto il vaccino nell’ambito della sperimentazione clinica, ma comprendono anche i primi dati raccolti negli oltre 3 milioni di bambini di 5-11 anni già vaccinati negli Stati Uniti”, si può leggere nel documento: “La sicurezza del vaccino sarà comunque mantenuta sotto costante e stretto monitoraggio da parte di tutte le agenzie del mondo”.

Via: Wired.it

(Foto: spencerbdavis1 via Pixabay)