Studenti e insegnanti, lo stress è contagioso

Stress
(Immagine: Wikimedia Commons)
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Lo stress è come un virus. Una ricerca dell’Università della Columbia Britannica (Ubc) ha esaminato la connessione tra lo stress degli insegnanti e il livello di cortisolo – l’ormone dello stress, per l’appunto – nei loro alunni, misurato raccogliendo campioni di saliva da oltre 400 studenti di scuola elementare. Il risultato? Gli studenti delle classi in cui gli insegnanti erano particolarmente stressati hanno fatto registrare un livello di cortisolo superiore alla media. La ricerca, pubblicata nella rivista Social Science & Medicine, assume un valore significativo considerando che lo stress nei bambini è la principale causa di disturbi dell’apprendimento e in alcuni casi anche di altri disturbi psicologici più o meno gravi.

“La nostra ricerca suggerisce che lo stress nelle classi può essere contagioso e si può trasmettere, appunto, dai maestri agli alunni o viceversa” ha commentato Eva Oberle, che ha guidato lo studio e lavora nel programma Help (Human Early Learning Partnership) alla Ubc. “Non sappiamo con certezza se siano colpiti prima gli alunni o gli insegnanti, probabilmente lo scambio non è unidirezionale ma ciclico”. Secondo Oberle lo stress generale all’interno delle classi potrebbe essere il risultato di un insufficiente supporto agli insegnanti, che quindi li condurrebbe a gestire male i loro ragazzi. Un’altra ipotesi è che lo stress potrebbe partire proprio dagli alunni, che potrebbero essere mal predisposti a imparare in classe a causa di problemi di ansia o comportamentali già presenti.

“Abbiamo evidenziato uno dei problemi dovuti al fatto che le classi diventano via via più affollate e gli insegnanti sono lasciati sempre più soli nel loro lavoro” ha sottolineato Kimberly Schonert-Reichl, co-autrice della ricerca e direttore di HELP. “Ormai molti studi indicano che la professione dell’insegnante è una delle più stressanti in assoluto, e richiede un supporto non indifferente. Al momento le risorse dedicate non sono paragonabili alla mole di lavoro richiesta”. Se non aiutiamo bene gli insegnanti, avvertono gli autori, rischiamo delle serie ripercussioni sui giovani studenti. Che saranno gli adulti di domani.

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