I pulcini sono in grado di eseguire semplici operazioni aritmetiche (per esempio 1+1+1 E 4-1). E le fanno già al quarto giorno di vita. Se è noto da tempo che diversi animali, come piccioni, galline, macachi e altre scimmie posseggono delle basilari abilità numeriche, per la prima volta in assoluto questa capacità è stata osservata in esemplari così giovani. Lo studio, pubblicato su Proceedings of the Royal Society B è stato realizzato dal Centro Mente Cervello (CIMeC) dell’Università di Trento, in collaborazione con l’Università di Padova.
“I pulcini protagonisti dell’esperimento sono stati “imprintati” con alcune palline”, spiega a Galileo la prima autrice dello studio Rosa Rugani del CIMeC: “L’esposizione fin dalle prime ore di vita a questi oggetti li porta a considerarli come loro simili, motivandoli a cercarli non appena scompaiono dalla loro vista, per una «necessità affettiva»”.
Nella prima prova i pulcini, bloccati da un vetro nel box di partenza, vedono sparire tre palline dietro a uno schermo opaco e due palline dietro a un altro. Una volta liberati (cioè quando viene tolto il vetro), i piccoli si dirigono sistematicamente dietro lo schermo con tre palline. “La spinta a seguire il gruppo più numeroso ha un significato adattativo”, spiega la studiosa: “I pulcini seguono la pallina che nei primi giorni di vita rappresenta la madre o un compagno. In questo senso, un gruppo più numeroso potrebbe aumentare la probabilità di essere protetti”.
Ma questo non è sufficiente a dimostrare che i pulcini possiedono un “senso del numero” già a cinque giorni di vita. “È qui che si entra nella fase più complessa dello studio”, continua Rugani: “Per essere sicuri che la scelta dipenda dal numero degli oggetti e non altre variabili (forma, colore, dimensione…) per la seconda prova sono stati usati quadratini diversi per dimensione. “Il fatto che i pulcini continuassero a scegliere il gruppo di tre quadratini, a prescindere dunque da queste nuove variabili spaziali, ha portato ulteriori prove a favore dell’ipotesi che la scelta dipendesse proprio dalla numerosità e non da altri indizi non numerici. La peculiarità di questo esperimento consiste infatti nell’essere riusciti a tenere sotto controllo tutti gli altri possibili criteri di scelta.”.
È possibile che i pulcini focalizzino in realtà l’attenzione sulla prima pallina che hanno visto scomparire, o che seguano l’ultima? Per rispondere alla prima domanda i ricercatori hanno fatto scomparire una sola pallina dietro a uno schermo e le restanti quattro dietro a un altro. Poi, due di queste palline sono state spostate dal gruppo di quattro a quello di uno, sotto gli occhi dei pulcini. Una volta liberi, gli animali si sono diretti verso le tre palline. Questo esperimento è stato ripetuto per un numero di volte statisticamente significativo, e anche in questo caso i pulcini hanno sempre scelto il pannello dietro cui era nascosto il numero maggiore di palline.
Anche il secondo dubbio è stato fugato con un’ultima prova: in un primo tempo l’animale vede scomparire le palline dietro due pannelli diversi: quattro da una parte, una dall’altra. Poi osserva un “pulcino-pallina” migrare dal gruppo dei quattro e raggiungere il compagno rimasto solo. Anche in questo caso, il pulcino sceglie comunque il gruppo dove la somma dà il numero più alto. “Il fatto che i pulcini riescano a trovare il numero maggiore di compagni, anche quando questi non sono direttamente visibili, non si limita a dimostrare le abilità aritmetiche in questa specie”, conclude la studiosa, “ma prova alresì come la risoluzione del compito sia basata sulla memoria degli eventi stessi”. (r.s.)