Acqua dolce in pericolo

In occasione del I Forum alternativo mondiale dell’acqua di Firenze (21/22 marzo), il Wwf ha presentato il dossier “I grandi fiumi del pianeta”. Per risolvere il problema della sete mondiale bisogna impegnarsi nella tutela dei bacini idrici, questa è la richiesta del Wwf al forum fiorentino e in contemporanea al Summit mondiale per l’acqua di Kyoto (16/23 marzo). Il dossier è dedicato soprattutto a cinque grandi fiumi del mondo (l’Orinoco in Sud America, il Niger in Africa, la Vistola in Europa, lo Yangtze e il Mekong in Asia), ma il piano di tutela riguarda 261 bacini idrici di tutta la Terra. I grandi fiumi sono ovunque a rischio: basti pensare che le riserve ittiche di acqua dolce sono diminuite del 90 per cento in molti fiumi più grandi del mondo mentre la metà delle zone umide (spesso grandi delta fluviali) sono state distrutte negli ultimi 100 anni. Il costante declino di specie animali è più forte negli ecosistemi di acqua dolce che in qualsiasi altro e il Wwf, nel suo recente Living Planet Report 2002, rapporto annuale sullo stato del pianeta, ha segnalato che una delle cause alla base della crisi dell’acqua e proprio il degrado continuo degli ecosistemi terrestri ed acquatici: una perdita che riguarda più della metà della biodiversità di acqua dolce a partire dal 1970. “Se i governi riusciranno entro il 2010 a far sì che le politiche e le attività dell’intervento privato relativo ai settori dell’utilizzo dell’acqua vengano modificate per mantenere l’integrità degli ecosistemi di acqua dolce, potremo risolvere la grande sete del pianeta e uscire dalla crisi idrica in molte parti del mondo”, ha dichiarato Gianfranco Bologna portavoce del Wwf Italia alla prima giornata del forum. (b.s.)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here