Anche l’Europa vuole andare su Marte

Forse è stata Curiosity che avrebbe messo le mani su una misteriosa scoperta e che da agosto continua a inviarci dati sulle caratteristiche del Pianeta rosso – a far spostare l’ago della bilancia. Stiamo parlando dei progetti per i prossimi anni dell’Agenzia spaziale europea (Esa), che dopo il consiglio ministeriale di questi giorni, appena conclusosi a Napoli, avrebbe scelto di dare la precedenza a una spedizione spaziale diretta verso Marte invece che a una missione verso la Luna. Ma non si è parlato solo del Pianeta rosso a Napoli. Molti i progetti al centro delle discussioni, per un totale di dieci i miliardi di euro stanziati dai paesi membri per le prossime esplorazioni. “Gli stati membri riconoscono che lo Spazio non è una spesa; è un investimento”, avrebbe detto in proposito Jean Jacques Dordain, direttore generale dell’Esa.

Per quel che riguarda Marte, da Napoli arriva la conferma della notizia di cui si parlava già da un po’. L’Europa sul Pianeta rosso ci andrà da sola, o meglio con un nuovo partner al posto di quello originariamente in programma, vale a dire con la Roscomos al posto della Nasa. I russi saranno compagni di viaggio in ExoMars, la missione diretta su Marte con un orbiter e lander statico nel 2016 e quindi con un rover nel 2018, come ricorda Wired Uk.

Il consiglio ministeriale si è quindi occupato anche dei prossimi lanciatori, tema caldo dopo i recenti passi avanti delle aziende private spaziali come SpaceX. I programmi per i prossimi anni punteranno allo sviluppo di una versione modificata del lanciatore attuale, l’ Ariane 5me, un veicolo intermedio che potrebbe includere componenti che verranno quindi utilizzati nel suo successore, l’Ariane 6, come il motore a razzo dell’upper stage, scrive la Bbc. Anche se i piani verranno rivisti nel 2014.

L’Esa inoltre si è impegnata a mantenere il proprio contributo per il mantenimento dei costi operativi della Stazione spaziale internazionale, ma non solo attraverso i finanziamenti. Per quelli corrispondenti agli anni 2017-2020 infatti l’Agenzia spaziale europea pagherà contribuendo alla realizzazione dell’unità di propulsione di Orion, la capsula con equipaggio della Nasa per l’esplorazione umana dello Spazio. “Questa decisione”, scrivono dall’Esa, “è strategicamente importante per l’Europa in quanto rende possibile una cooperazione tra l’Esa e la Nasa sul futuro sistema di trasporto spaziale di equipaggi”.

Via: Wired.it

Credits immagine: lolodoc/Flickr

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