Gli animali esotici importati illegalmente sono vettori di malattie. Lo sostiene il Wwf che, alla luce del problema dei controlli sanitari per gli animali, ha firmato un protocollo d’intesa con l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (Anmvi) per la formazione dei medici veterinari, la messa a punto di regole e strategie all’interno dei Centri di recupero Animali Selvatici ed Esotici del Wwf e l’incentivazione delle attività di ricerca. Le malattie infettive degli animali che possono colpire anche l’uomo, infatti, hanno fatto registrare tassi di crescita preoccupanti, come dimostrano i casi di Sars, di clamidia, di salmonella e di tubercolosi dei primati. Sono molte le specie introdotte ogni anno in Italia senza controllo esponendo a seri rischi gli altri animali e l’essere umano. Nel 2004 il Corpo Forestale dello Stato ha effettuato più di 30 mila controlli e sequestrato circa 17 esemplari di animali e piante protetti. E’ necessario, quindi, non solo combattere il commercio illegale delle specie esotiche ma anche monitorare gli animali ospitati presso i centri di recupero, indagare le malattie infettive più diffuse nelle varie specie e arrivare a costituire, come auspica il Wwf, adeguati centri quarantenali per questi animali dove promuovere studi e ricerche utili. (r.p.)