Archeologia, 20mila siti a rischio in Nord Africa e Medio Oriente

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(Foto via Pixabay)
Conflitti, erosioni naturali, turisti e coltivazioni sempre più invadenti: sono, alcuni, dei loro peggiori nemici. Stiamo parlando dei siti archeologici e sono ben 20mila quelli a rischio in Medio Oriente e Nord Africa. Un patrimonio importantissimo, dato che include luoghi di notevole rilevanza storica. Ma che purtroppo in un futuro non troppo lontano potrebbe, in parte, scomparire. Ad accendere i riflettori sul problema, lanciando un appello, è un nuovo e dettagliato database in Rete, curato dalle università di Oxford, Leicester e Durham.
Si chiama EAMENA (Endangered Archaeology in the Middle East and North Africa) ed è, in pratica, un gigantesco museo a portata di click. Si basa su dati raccolti dalle immagini satellitari, fondamentali per le zone non raggiungibili dagli esseri umani, e su pubblicazioni scientifiche che forniscono informazioni più dettagliate riguardo ai diversi siti archeologici catalogati. Una mappa interattiva ci permette di avere una percezione della geografia del patrimonio culturale in pericolo nelle zone analizzate, con la penisola arabica che sembra avere il più alto numero di luoghi a rischio. Un colpo di mouse ci consente di approfondire. Ci troveremo, così, in un insediamento del neolitico in Libano, nella famosa città di Petra in Giordania, o in un luogo di culto egiziano. Alcuni siti sono accompagnati da una breve descrizione: quali erano le sue funzioni in passato e che cosa ne mette a repentaglio la sopravvivenza.
Prendiamo, per esempio, Gerico in Palestina. Qui si trova la cosiddetta Torre di Gerico, una delle più antiche costruzioni in pietra mai ritrovate fino ad ora. Il posto non è in buone condizioni, si legge, colpa – tra le altre cose di scavi, costruzioni e infrastrutture. E anche se non si possono fare miracoli, “perché non tutti i danni e i pericoli che minacciano l’archeologia possono essere prevenuti”, precisa in un comunicato stampa il direttore di EAMENA, Robert Bewley, le conseguenze negative “possono, però, essere mitigate attraverso la condivisione delle informazioni e competenze specializzate”.
 Ma perché dovrebbe interessare tutti? “L’archeologia di Medio Oriente e Nord Africa è eccezionalmente ricca e diversa – precisa Bewley -, ci fornisce dettagli su una delle prime e più interessanti culture della storia dell’umanità. Quelli che cercano deliberatamente di danneggiare i siti archeologici stanno attaccando il patrimonio culturale di tutti noi”.  Supportato dall’Arcadia Fund, associazione impegnata nella salvaguardia di siti archeologici ed ecosistemi in pericolo, il database è il primo nel suo genere. EAMENA, che è anche il nome del progetto dietro questo archivio, è nato nel 2015. In precedenza, il team ha creato un archivio fotografico aereo che aiuta gli archeologi a visualizzare i siti a rischio in Medio Oriente.

Riferimenti: EAMENA

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