L’Europa sta vivendo l’autunno più caldo degli ultimi 500 anni. Con una temperatura media di 11 gradi, i mesi di settembre e ottobre hanno registrato 1,8 gradi al di sopra della media stagionale, mentre a novembre lo scarto ha raggiunto i 2,5 gradi. Lo afferma, in uno studio ancora non pubblicato, la storica del clima Elena Xoplaki dell’Università di Berna, in Svizzera.
La ricercatrice ha combinato i più recenti dati del Goddard Institute for Space Studies della Nasa con le registrazioni strumentali raccolte a partire dalla fine dell’800 e le fonti storiche degli ultimi 500 anni, costituite da testimonianze di monaci e studiosi sugli eventi climatici più rilevanti della loro epoca. Dall’analisi di questi documenti emerge che l’autunno europeo del 2006 è stato più caldo delle già eccezionali annate 1772, 1938 e 2000.
Si tratta di un record difficilmente interpretabile come evento occasionale, che sembra inserirsi nel trend dei cambiamenti climatici globali che confermano un aumento di 0,45 gradi per decennio negli ultimi 30 anni. Questa ondata di caldo autunnale che ha investito l’Europa, dall’Islanda alla Grecia, ha un impatto negativo sia sul mondo vegetale che su quello animale. Ne sono esempio gli ippocastani che tendono ad anticipare la fioritura, le farfalle che non si “preparano” adeguatamente all’inverno che avanza, gli orsi polari che hanno difficoltà ad andare in letargo a causa delle temperature al di sopra della media. (g.d.)
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