Sempre più preoccupante la situazione del traffico illegale d’avorio in Africa occidentale. A denunciare la situazione il Wwf e il network per il monitoraggio della fauna selvatica Traffic. In Nigeria, Senegal e Costa d’Avorio è infatti stata rinvenuta una quantità d’avorio che addirittura le locali popolazioni di elefanti non sarebbero mai riuscite a produrre. Il commercio di avorio, controllato e tutelato dalla Cites, convenzione delle Nazioni Unite sul commercio delle specie in pericolo di estinzione, è stato vietato nel 1997 in Costa d’Avorio e dovrebbe essere regolamentato da legge in Senegal e Nigeria, ma le due associazioni hanno trovato 4.000 chilogrammi di avorio illegale pubblicamente esposto. Il volume trovato apparterrebbe a 760 elefanti, mentre recenti dati dall’Unione Mondiale per la Conservazione (Iucn) in quella zona non ne stima più di 543. Infatti, dicono dal Wwf, la maggior parte dell’avorio contrabbandato proviene dalle regioni centrali quali Repubblica Centroafricana, Congo, Cameroon e Gabon. La situazione più critica è in Nigeria con i maggiori volumi di avorio identificati: se il suo governo non avrà i requisiti richiesti dalla Cites entro marzo 2004, verrà sospeso anche il commercio legale della fauna selvatica. Gran parte della responsabilità è comunque dei compratori: turisti e ospiti di affari provenienti da Cina, Francia, Italia, Corea del sud e Usa. Spesso si tratta anche di diplomatici. (p.s.)