Ufficialmente la chiamano “caccia a fini scientifici”, in pratica i balenotteri finiscono sui banconi del mercato. Adesso poi il Giappone ha in programma di pescare ogni anno 50 esemplari di balenottere boreali, una specie a rischio di cui è vietata la cattura già dal 1978. E’ quanto denuncia oggi un comunicato del Wwf, proprio mentre ad Auckland (Nuova Zelanda) si sta svolgendo un meeting tra i Paesi della Commissione Baleniera Internazionale (Iwc). Al centro degli incontri l’atteggiamento di Giappone e Norvegia che adottano scappatoie per scavalcare le norme che tutelano i cetacei. Anche la Norvegia ha annunciato infatti un programma di caccia che metterebbe a rischio la specie: 674 balenottere minori da catturare entro la fine del 2002, contro le 549 dello scorso anno. Il Paese inoltre vuole riaprire le esportazioni verso il Giappone, scavalcando ancora una volta la moratoria sul commercio dei cetacei, in vigore dal 1986. Inevitabili le proteste del Wwf che considera le balene “ostaggi” del Giappone: “sembra una manovra pensata apposta per costringere i paesi dell’Iwc ad aderire a regole deboli nell’ambito dello schema di gestione proposto”, ha dichiarato Cassandra Phillips, esperta del Wwf sui cetacei. (d.d.v.)
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