Ambiente

37 anni in pochi secondi: i video di come è cambiata la Terra dal 1984 a oggi

Per chi ancora erroneamente non è convinto al 100% del riscaldamento globale, oggi gli effetti devastanti di questo fenomeno diventano visibili a tutti grazie a una piattaforma video (qui) creata da Google Earth. Lo strumento, gratuito e pubblico, consente di osservare in maniera accelerata, attraverso video di qualche secondo, le trasformazioni del suolo terrestre avvenute in tutte le parti del nostro pianeta negli ultimi 37 anni, dal 1984 a oggi. Un esempio significativo riguarda la riduzione del ghiacciaio Columbia, in Alaska, fra quelli che in assoluto stanno cambiando più rapidamente. Qui il video.

Ci sono banchi di ghiaccio che si ritirano, deserti che crescono, foreste che scompaiono, zone che vengono urbanizzate e fiumi che cambiano corso. Tutto scorre in pochi secondi davanti ai nostri occhi. Si può impostare il proprio paese e lasciare scorrere la barra in alto a destra degli anni, osservando come è cambiato il territorio dal 1984 a oggi. Rappresentativi, fra questi, sono ad esempio il video del ghiacciaio Columbia e le immagini del litorale di Chatam, nel Massachusetts, cambiati molto velocemente.

C’è anche una selezione di ben 800 video in 2D e 3D relativi a luoghi specifici, già preparati dagli autori e disponibili qui. I video scelti riguardano varie parti del mondo – per l’Italia ci sono Milano e Venezia: qui le immagini della laguna.

La velocità con cui sono riprodotte le immagini è resa possibile dal time lapse, una tecnica cinematografica e fotografica che consente di riprodurre in maniera accelerata immagini e filmati. La realizzazione dei video è resa possibile dalla raccolta ordinata di più di 24 milioni di foto satellitari da parte di Google Earth. Inoltre gli scienziati hanno utilizzato dati della Nasa, dell’Unione Europea, dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e dello United States Geological Survey, agenzia scientifica governativa degli Stati Uniti.

Viola Rita

Giornalista scientifica. Dopo la maturità classica e la laurea in Fisica, dal 2012 si occupa con grande interesse e a tempo pieno di divulgazione e comunicazione scientifica. A Galileo dal 2017, collabora con La Repubblica.it e Mente&Cervello. Nel 2012 ha vinto il premio giornalistico “Riccardo Tomassetti”.

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