Colpi di calore

Piante e suolo funzionano come spugne: assorbono l’anidride carbonica dall’atmosfera, contribuendo, così, a favorire il mantenimento dell’equilibrio nell’ecosistema. Ma la loro efficienza non è immune ai cambiamenti climatici: basta un anno straordinariamente caldo, infatti, per inibire questa capacità per la durata dei successivi ventiquattro mesi. Lo dimostrano i risultati di uno studio di quattro anni pubblicato oggi su Nature, condotto presso il Desert Research Institute (Dri) in Nevada (Usa).

I ricercatori hanno studiato il comportamento di dodici tipi di flora endemica delle praterie dell’Oklaoma chiusi all’interno di quattro camere-ambiente, dove sono state riprodotti illuminazione solare, precipitazioni, escursione termica e cambiamenti stagionali. Durante il secondo anno, la metà dei campioni è stata sottoposta ai cambiamenti climatici tipici di un anno normale, mentre l’altra metà è stata esposta a temperature eccezionalmente elevate (sulla base delle previsioni dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc). Nel terzo anno le elevate temperature sono state riportate alla normalità, mentre la quantità di anidride carbonica presente nell’atmosfera e nella biosfera delle camere è stata monitorata in ciascuna camera per i quattro anni della ricerca.

I risultati di questi esperimenti hanno confermato che gli ecosistemi esposti a temperature eccezionalmente elevate presentavano una minore capacità di assorbimento dell’anidride carbonica, (pari ad un terzo di quelli esposti a temperature nella norma). E che questa capacità viene inibita per almeno due anni successivi all’esposizione alle alte temperature. “Nel corso di un anno caratterizzato da forte siccità, le piante diminuiscono la loro produttività”, spiega Paul Verbung, co-autore dello studio, “e l’anno seguente non vi è recupero perché i microorganismi presenti nel terreno rilasciano CO2 in risposta alle condizioni di umidità del suolo. Ecco perché negli anni eccezionalmente caldi la capacità delle piante di assorbire anidride carbonica si riduce drasticamente”. (e.r.)

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