Come difendersi dall’elettrosmog

Maurizio Santoloci, Guido Santonocito, Tiziana Beomonte
Elettrosmog. Abusivismo e inquinamento
Laurus Robuffo, Roma Ostia Antica 2001
pp. 293, euro 38

Microtesla, volt, induzione. E poi, illeciti, illegalità, illegittimità…Mai materia fu più ostica della normativa sull’inquinamento elettromagnetico: per capirci qualcosa si deve masticare altrettanto bene il linguaggio tecnico della fisica e quello della giurisprudenza. Una doppia competenza questa che è difficilmente reperibile al di fuori del giro degli “addetti ai lavori” e che può mettere a disagio non solo i comuni cittadini interessati dal problema, ma anche i rappresentanti degli organi di vigilanza amministrativi o di polizia cui pervengono segnalazioni, richieste, denunce. Che, tra l’altro, se mal formulate o indirizzate, nella migliore delle ipotesi non sortiscono alcun effetto. Nella peggiore, quando le denunce non sono fondate, possono ritorcersi contro gli incauti accusatori. Per evitare questi inconvenienti, sprechi di tempo e di carte bollate, a circa un anno dall’emanazione della legge che regolamenta la materia, arriva questo volume, vero e proprio manuale di autodifesa dall’elettrosmog .

In primo luogo, l’opera cerca di fornire le nozioni giuridiche minime indispensabili per capire quale strada intraprendere, a chi rivolgersi a seconda dei casi (esposto, ricorso o denuncia) e cosa si può ottenere. Come ci ha spiegato uno degli autori, Maurizio Santoloci, magistrato di Corte d’Appello e vicepresidente del Wwf Italia, “la legge, che ha accolto il principio di cautela, è stata senz’altro un passo avanti nei confronti del problema ma non offre strumenti adeguati per la tutela diretta dai danni alla salute”. Prevede infatti solo sanzioni amministrative, che possono essere comminate come conseguenza di un ricorso al Tar. Si tratta di strumenti utili solo a bloccare la costruzione di nuovi impianti e che possono essere utilizzati nei termini previsti per i ricorsi amministrativi. “Per arrivare a un riconoscimento del danno subito”, spiega il magistrato, “si deve ancora ricorrere al codice civile. Oppure, attraverso un esposto-denuncia, in presenza di prove certe, attivare un’azione penale. Se la denuncia risulta fondata, il magistrato, ma anche un organo di polizia specializzato, può riuscire a sradicare l’evento-danno”. Non sono strade facili per il singolo cittadino: bisogna non solo sapersi destreggiare tra norme giuridiche e nozioni di fisica ma trasformarsi in detective per raccogliere prove attraverso referti medici e perizie tecniche. Per questo la maggior parte dei casi raccolti nel libro sono stati sollevati da associazioni di cittadini. Oltre a riproporre la normativa specifica in materia, a livello nazionale e regionale, il libro passa in rassegna le possibili fonti di inquinamento elettromagnetico traendo spunto da casi reali sollevati da singoli cittadini o associazioni. Nell’ultima sezione del libro dati, tabelle, foto, glossario e una preziosa lista di tutti gli istituti pubblici di monitoraggio.

1 commento

  1. Buonasera, sono una signora che abita purtroppo in prossimità di ben 5 ripetitori di telefonia mobile.
    Sono venuta a conoscenza di tende schermanti da mettere alle finestre per limitare l’esposizione a tali radiazioni, visto che proprio le finestre sono la parte più sensibile.
    Volevo appunto un consiglio se queste tende potevano in parte risolvere il problema o sono il solito pagliativo.

    Grazie per l’attenzione

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