Corsie preferenziali per tartarughe

Proteggere le rotte seguite durante le migrazioni è vitale per salvare dall’estinzione le tartarughe marine e altre specie minacciate. Lo hanno spiegato Larry Crowder e i suoi colleghi della Duke University all’incontro annuale della American Association for the Advancement of Science, in corso a Seattle. I ricercatori hanno seguito per anni tartarughe e delfini con rilevatori di posizione satellitari, scoprendo che questi animali seguono percorsi precisi per le loro migrazioni, vere e proprie autostrade oceaniche. Una delle principali, per esempio, segue i margini della corrente del Golfo lungo la costa est degli Stati Uniti. Alcuni di questi percorsi attraversano zone con acqua molto ricca di nutrienti, che favorisce la crescita del plancton, attirando i grandi animali marini. Per questo, tartarughe e delfini sono spesso catturati da pescherecci che battono le stesse rotte in cerca di specie più piccole. Si stima che in un anno circa 250.000 tartarughe restino intrappolate nelle reti di imbarcazioni. I ricercatori ammettono che sarà difficile proteggere queste rotte, che subiscono variazioni di anno in anno. Tuttavia, speiga Elliot Norse, presidente del Marine Conservation Biology Center di Redmond, seguendo i movimenti delle tartarughe e dei delfini e confrontando i dati sulle correnti e sulla temperatura dell’oceano, si potrebbero predire i movimenti degli animali e porre dei vincoli alle attività ittiche in quelle aree, come già avviene per le zone dell’Oceano Indiano popolate da balene. (p.s.)

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