Cinque giorni: questo il tempo medio di incubazione di Covid-19, la malattia respiratoria causata da Sars-Cov-2. Ma nella maggior parte dei casi, i sintomi si manifestano comunque entro i 12 giorni dal contagio. Sono queste le conclusioni di uno studio pubblicato su Annals of Internal Medicine, che sembrerebbe confermare le raccomandazioni del CDC (Centers of Disease Control and Prevention) e dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità): quarantena e sorveglianza sanitaria di 14 giorni per chiunque sia stato nelle zone a rischio o potrebbe essere entrato in contatto con il coronavirus. Misure di contenimento operative anche nel nostro paese, che continua ad essere tra i più colpiti al mondo dall’epidemia di Covid-19.
L’isolamento è l’unica soluzione
Covid-19 è una malattia per certi versi ancora misteriosa. Prima della segnalazione a Wuhan, in Cina, nel dicembre 2019, il coronavirus Sars-Cov-2 non era mai stato identificato negli esseri umani. Alcuni aspetti della nuova sindrome respiratoria sono dunque ancora in fase di studio da parte della comunità scientifica. Ad esempio il tempo di incubazione, ossia il periodo che intercorre tra l’infezione e la comparsa dei primi sintomi. Un parametro fondamentale nel controllo di un’epidemia come questa, per cui non esistono ancora vaccini o terapie efficaci e l’unica soluzione è l’isolamento dei contagiati. Compresi quelli che potrebbero essere infetti, ma ancora non lo sanno.
La chiusura delle scuole e dei luoghi di aggregazione, l’istituzione delle “zone rosse” e la quarantena per chiunque sia stato nelle regioni a rischio sono misure di contenimento con cui anche il nostro paese sta facendo i conti. E che assumono un significato ancora più importante alla luce delle ricerche scientifiche che sostengono la possibilità di trasmettere la malattia anche in assenza di sintomi.
Covid-19, le prime stime sull’incubazione
Ma il nuovo coronavirus non è riuscito a cogliere totalmente impreparata la comunità scientifica, che conosce bene alcuni tra i suoi “parenti” più stretti. Alla sua famiglia appartengono anche i virus della Sars (Severe Acute Respiratory Syndrome) e della Mers (Middle East Respiratory Syndrome), oltre ad almeno 4 coronavirus umani associati al comune raffreddore. I tempi di incubazione di Sars e Mers sono rispettivamente di 2-10 giorni e 2-14 giorni. Questi dati, insieme a una stima iniziale calcolata sui primi casi in Cina, hanno permesso di stabilire sin da subito la misura precauzionale dei 14 giorni e di fornire una prima indicazione sul tempo di incubazione di Covid-19.
L’OMS riporta 1-14 giorni, con una media di 5, ma specifica che è una stima e che verrà costantemente aggiornata sulla base dei nuovi dati disponibili. Anche la pagina del CDC considera un periodo compreso tra 2 e 14 giorni prima della comparsa dei sintomi, dichiarando però di basarsi sul tempo di incubazione degli altri coronavirus (Sars-Cov e Mers-Cov).
A queste informazioni si aggiungono quelle riportate da alcuni studi che hanno descritto casi di incubazioni più lunghe, fino a 27 giorni. Si tratta fortunatamente di casi isolati, che però hanno generato dubbi sull’efficacia delle attuali misure di contenimento.
Sintomi entro i 14 giorni
Lo studio pubblicato su Annals of Internal Medicine dai ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health contribuisce a fare chiarezza. Il gruppo ha analizzato le news, i comunicati stampa e i documenti sanitari rilasciati da 50 province, regioni e paesi fuori da Wuhan, sia in Cina che nel resto del mondo. Sono stati presi in considerazione 181 casi di Covid-19 registrati prima del 24 febbraio, con un’età media di 44,5 anni.
Per ciascun caso, i ricercatori hanno determinato la finestra temporale tra l’esposizione al virus – un soggiorno a Wuhan o il contatto con una persona infetta – e la comparsa dei primi sintomi. Il tempo di incubazione medio stimato sarebbe dunque di 5,1 giorni. Nel 97,5% dei casi i sintomi compaiono entro 11,5 giorni e solo il 2,5% manifesta febbre già dopo due giorni dal contagio. La percentuale di persone che potrebbero manifestare i sintomi dopo i 14 giorni di sorveglianza sanitaria è bassa: la stima è di 101 ogni 10.000 casi.
Le misure attuali sono corrette?
I dati sono dunque in accordo con le indicazioni fornite dalle autorità sanitarie. Ma a seconda dei casi, scrivono gli autori, un’estensione della quarantena oltre i 14 giorni potrebbe essere raccomandata, in particolare per le categorie più a rischio di contrarre l’infezione, come gli operatori sanitari. Un aspetto da considerare è anche il cosiddetto “periodo latente”, ossia quello che intercorre tra l’esposizione al virus e il momento in cui la persona infetta diventa a sua volta contagiosa. Questo intervallo, sottolineano i ricercatori, potrebbe essere più breve del tempo di incubazione. Anche gli individui asintomatici o con sintomi lievi sarebbero infatti in grado di trasmettere Covid-19. Grazie a queste informazioni, sempre più precise e affidabili, sarà possibile garantire misure di contenimento efficaci, che decideranno del futuro dell’epidemia.
Riferimenti: Annals of Internal Medicine
Credits immagine: Gadini via Pixabay
Covid-19, tutto quello che c’è da fare e sapere durante l’epidemia
Non è ancora chiaro se chi guarisce diventa immune.
Cosa dice la scienza ?