Dormire durante le vacanze non ci fa recuperare il sonno perduto

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(Credits:
Jacopo Romei/Flickr CC)

Le vacanze estive sono il periodo che, per antonomasia, dedichiamo al riposo. Dopo mesi di lavoro intenso e stressante, vogliamo recuperare il sonno perduto. Ma è davvero così semplice? Secondo Henri Tuomilehto, uno specialista del sonno della University of Eastern Finland, una o due settimane non sono sufficienti per compensare abitudini scorrette e protratte nel tempo. Dormire bene durante le vacanze può però essere l’occasione per acquisire una corretta consuetudine al riposo.

Tuomilehto, direttore medico alla Oivauni Sleep Clinic, si occupa prevalentemente di pazienti con disturbi del sonno causati da stress da lavoro, e di atleti sportivi professionisti. Collabora con le squadre finlandesi di calcio e hockey, con la Finnish Ski Sport Foundation e con la Commissione Olimpica Finlandese. Con i suoi pazienti, Tuomilehto rimarca l’importanza dell’abitudine al riposo e il rispetto dei tempi giusti per dormire durante tutto il corso dell’anno, e non solo durante i periodi di astinenza dal lavoro. “Si è propensi a lavorare più intensamente poco prima delle vacanze, pensando di potere, in seguito, compensare la stanchezza. In realtà, se una persona dorme poco per un periodo prolungato, le vacanze non bastano per recuperare il sonno perduto”.

Tuttavia, dormire di più durante le vacanze può rappresentare l’occasione di acquisire una corretta routine del sonno, secondo l’esperto: “È il momento in cui ci si guarda allo specchio e si pianificano i cambiamenti necessari, così da arrivare più riposati alle prossime vacanze”.

Capire se dobbiamo davvero modificare le nostre abitudini e se il nostro organismo ha bisogno di dormire di più è semplice, secondo Tuomilehto. “Bisogna ritagliarsi un’ora aggiuntiva per dormire ogni notte, per un paio di settimane. Di solito, questo è sufficiente a notare la differenza in termini di energia nella vita quotidiana” afferma.

Ma come trovare il tempo per dormire di più in una vita sempre più densa di impegni? “Dormiamo molto meno di quanto pensiamo, perché sacrifichiamo il sonno a cose meno importanti, come gli impegni serali, la televisione, e – soprattutto – lo smartphone o il tablet, che spesso ci accompagnano a letto”. Sostiene Tuomilehto. “Pensiamo di essere andati a dormire, ma un’ora dopo siamo ancora a navigare su internet”. Non utilizzare telefono e tablet prima di dormire è quindi il primo passo per riposare meglio.

E se, alla fine delle vacanze, ci troviamo a rigirarci nel letto senza poterci rilassare, al pensiero di dovere tornare al lavoro, niente paura: secondo lo specialista del sonno, una sporadica notte in bianco non è importante. “È la quantità complessiva di sonno nell’arco di un tempo prolungato che conta davvero”, spiega.

In Italia oltre quattro milioni di persone soffrono d’insonnia, spesso migliorabile attraverso un’igiene del sonno adeguata. Se tutti i tentativi per dormire meglio non funzionano, è bene cercare l’aiuto di un esperto. “Il sonno dovrebbe essere una nostra priorità, e non dovrebbe mai essere sacrificato per altro” raccomanda Tuomilehto.

Riferimenti: University of Eastern Finland

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