Ecco la casa spaziale

Arriva dallo spazio la nuova stazione antartica tedesca. Per costruire la Neumayer-III verranno infatti utilizzati tecnologie e materiali che l’Agenzia spaziale europea ha progettato per i suoi moduli abitativi spaziali. Il progetto del nuovo edificio, che entro il 2008 sostituirà il Neumayer-II, è stato presentato a Brema nel corso del ventottesimo meeting del Comitato Scientifico sulla Ricerca Antartica, e nasce da una collaborazione tra l’Alfred Wegener Institute, responsabile della ricerca polare e oceanica, e l’Esa. Materiali ultraleggeri verranno impiegati per costruire un’enorme struttura sferica autoportante che poggerà sul pack polare mediante grandi “piedi” e sarà così in grado di sopportare nevicate intense, fino a un metro all’anno. Pannelli solari, impianti di depurazione e igienizzazione delle acque e sistemi per la purificazione dell’aria sono alcune delle sofisticate tecnologie progettate per i veicoli spaziali che completeranno la struttura della Neumayer-III, rendendola completamente autosufficiente anche nell’ostile ambiente antartico. La prima “SpaceHouse” terrestre sarà in grado di sostenere eventi sismici fino al settimo grado della scala Richter, venti fino a 220 chilometri all’ora e inondazioni fino a un massimo di tre metri. Ma l’attenzione del governo tedesco è rivolta soprattutto alle caratteristiche di eco-compatibilità di una struttura che sembrerebbe soddisfare tutti i rigidi requisiti richiesti dall’ambiente antartico.Le applicazioni delle tecnologie spaziali nell’edilizia terrestre non suscitano soltanto l’interesse del governo tedesco: lo scambio di tecnologie tra l’industria spaziale e il settore edilizio è al centro del Programma di trasferimento tecnologico dell’Esa e, in un futuro non troppo lontano, alcuni successi tecnologici sviluppati per le attività spaziali potrebbero entrare anche nelle nostre abitazioni. Materiali ultraleggeri come il CFRP, plastica rinforzata con fibre di carbonio che l’Esa utilizza per i suoi veicoli spaziali offrono, per esempio, caratteristiche interessanti per la realizzazione di edifici antisismici in grado di resistere a scosse di forte intensità. Inoltre l’estrema duttilità del materiale apre la strada a soluzioni innovative per la realizzazione di edifici dalle forme più disparate. In tempi di crisi energetica, i pannelli solari progettati dall’Esa potrebbero offrire soluzioni efficienti anche per le comuni abitazioni. A cominciare dalle celle fotovoltaiche a tripla giunzione all’arseniuro di gallio, che garantiscono un’efficienza superiore al 25 per cento (contro il 6-12 per cento di quelle attualmente presenti sul mercato), ma il cui costo elevatissimo ne ha finora limitato l’uso alle missioni spaziali. Interessanti anche i pannelli flessibili, che, oltre a garantire un’efficienza del 15 per cento a costi inferiori rispetto agli attuali sistemi a pannelli rigidi, offrono anche una maggiore versatilità, adattandosi a qualsiasi superficie, anche curva. Infine, affiancando ai pannelli solari un sistema di batterie al litio, l’energia elettrica viene garantita ventiquatt’ore su ventiquattro, anche in assenza dell’irraggiamento solare. È proprio grazie a questo sistema, combinato con le celle solari all’arseniuro di gallio, che la Nuna II si è aggiudicata il titolo di auto solare più veloce al mondo. Sistemi di purificazione dell’aria per rimuovere microrganismi patogeni e polveri sottili, sviluppati per la Mir e per la Stazione Spaziale Internazionale, hanno trovato le prime applicazioni negli ospedali e presto potrebbero essere sfruttati anche negli impianti di condizionamento e purificazione dell’aria di uffici e abitazioni. Infine, per ridurre gli sprechi di risorse idriche, si pensa di sfruttare sistemi di depurazione delle acque bianche basati sul principio dell’osmosi inversa e impianti idrici in grado di fornire a richiesta acque con differenti standard di qualità. Sistemi di questo tipo sono già utilizzati a bordo di alcune navi da crociera e in edifici eco-compatibili, come la stazione italo-francese Concordia in Antartide. Nell’attesa che le avveniristiche tecnologie spaziali entrino nelle nostre case, un’equipe di esperti sta esaminando e valutando la fattibilità del progetto della nuova Neumayer, per la cui costruzione il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca tedesco ha già stanziato 26 milioni di euro.

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