Vita

Quegli insonni degli elefanti

Li conosciamo per la loro grandezza e la loro resistenza, ma dovremmo aggiungerci anche l’insonnia. Secondo uno studio pubblicato su Plos One, infatti, gli elefanti africani dormirebbero in natura appena due ore al giorno. Un sonno da record, afferma il team coordinato da Paul Manger dell’Università di Witwatersrand (Sudafrica), che conferisce ai giganti della savana il primato dei mammiferi più insonni.

Alcuni lavori precedenti avevano già studiato il sonno degli elefanti in cattività, ma per capire più nel dettaglio come e quanto dormissero i pachidermi in natura, Manger e il suo team hanno monitorato per 35 giorni due elefanti selvatici nel Chobe National Park, in Botswana. Per farlo, i ricercatori hanno dotato gli elefanti di un actiwatch nella proboscide, uno strumento in grado di monitorare l’attività dell’animale, e un collare con giroscopio capace di registrare le posizioni adottate nel sonno. I ricercatori hanno così scoperto che gli elefanti dormivano a malapena due ore al giorno, e che non sempre lo facevano sdraiandosi. Non solo: in alcuni periodi, hanno superato le 46 ore senza dormire, percorrendo lunghe distanze di 30 km circa durante questi periodi, forse disturbati dalla presenza di leoni o di bracconieri.

“Studi sul sonno degli elefanti in cattività avevano dimostrato una media di quattro/sei ore al giorno di sonno, ma questa ricerca mostra che nel loro habitat naturale gli elefanti selvatici che vanno a dormire solo per due ore al giorno. Si tratta del sonno più breve finora riscontrato tra tutti i mammiferi terrestri, associato probabilmente alle loro grandi dimensioni e al loro metabolismo”, spiega Manger. “Inoltre, sembra che gli elefanti raggiungano la fase Rem solamente ogni tre o quattro giorni, il che rende unico il loro sonno”.

Riferimenti: Plos One

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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