I paesi europei rappresentano una grave minaccia per il Polo Nord. A lanciare l’allarme è uno studio del Programma ambientale delle Nazioni Unite (Unep) e dell’Agenzia europea per l’ambiente (Eea), secondo cui due terzi dell’inquinamento atmosferico presente nell’ambiente artico proviene proprio dal Vecchio Continente. Dai metalli pesanti alle sostanze chimiche organiche e i pesticidi agricoli, sembra che i “peggiori” prodotti dei paesi europei ci mettano pochi giorni a raggiungere i ghiacci del Polo Nord, minacciandone l’habitat naturale ma anche le popolazioni indigene. Infatti, si è scoperto che gli Inuit hanno livelli di sostanze organiche persistenti (i pericolosi Pop) e di mercurio nel sangue tra i più alti nel mondo. Per gli esperti la situazione sta diventando preoccupante: la maggior parte delle sostanze che si stanno accumulando tra i ghiacci richiedono tempi lunghissimi per l’eliminazione, e si inseriscono facilmente nella catena alimentare di pesci e mammiferi. Presto la pressione ambientale potrebbe diventare insostenibile, con effetti rischiosi per l’intero ecosistema della Terra. (m.ma.)