Fanerogame marine a rischio estinzione

Le fanerogame marine rischiano l’estinzione. La denuncia viene da Fred Short dell’Università del New Hampshire, editore di un atlante mondiale delle piante marine in uscita proprio in questi giorni e redatto in collaborazione con il “World Conservation Monitoring Centre” di Cambridge. Piante superiori ben diverse dalle alghe, dotate di radici, foglie e veri e propri fiori, le fanerogame marine vivono nelle acque dei litorali e ricoprono i fondali del pianeta per un’estensione di circa 177 mila metri quadrati. Formano delle praterie sottomarine dall’Artico ai tropici, le più vaste delle quali si trovano lungo la costa orientale degli Stati Uniti e in Australia. Con più di 60 specie, questi vegetali hanno un’importanza cruciale nell’ecosistema marino: svolgono un ruolo fondamentale nell’ossigenazione delle acque, costituiscono un substrato di crescita per altre specie vegetali e forniscono nutrimento e rifugio a migliaia di animali marini (cavallucci marini, lamantini, dugonghi e tartarughe in via d’estinzione), diventando anche terreni di vivaio per l’allevamento di specie ittiche commerciali. Inoltre, hanno la funzione di proteggere le coste e la barriera corallina, rallentando i fenomeni di erosione. Ora queste piante sarebbero gravemente minacciate dall’intervento antropico e dallo sviluppo costiero: l’inquinamento delle acque, gli scarichi riversati in mare, il continuo calpestamento, le imbarcazioni e le attrezzature per la pesca hanno causato nell’ultimo decennio una riduzione della loro estensione del 15 per cento. Alcuni interventi per preservare questa preziosa risorsa naturale sono già stati realizzati con successo: dall’esperienza del porto di Boston, dove il nuovo sistema di gestione degli scarichi ha favorito la ricomparsa delle piante marine dopo oltre 200 anni, all’istituzione di riserve naturali in vaste aree della grande barriera corallina. Ma l’atlante di Short rivela che queste sono purtroppo ancora eccezioni e che ulteriori e urgenti interventi sono necessari. (s.p.)

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