Flora intestinale e cervello, un legame da approfondire

musica e cervello
(Foto via Pixbay)

(Politecnico di Milano) – Esplorare la relazione tra patologie neurodegenerative quali la malattia di Alzheimer e il morbo di Parkinson e i microrganismi che naturalmente colonizzano il nostro intestino, collettivamente definiti “microflora intestinale”. Questa è l’ambiziosa sfida del progetto MINERVA, finanziato dalla Comunità Europea nell’ambito del bando ERC Consolidator Grant 2016 di Horizon 2020 con 2 milioni di € e avrà una durata di 5 anni.

Il progetto MINERVA (MIcrobiota-gut-braiN EngineerRd platform to eVAluate intestinal microflora impact on brain functionality) avrà come sede operativa sperimentale due laboratori allestiti ex novo nel Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria chimica “Giulio Natta” del Politecnico di Milano.

“L’ipotesi su cui si fonda MINERVA è nota come “asse microbiota-intestino-cervello” racconta la Coordinatrice Carmen Giordano. “Secondo tale ipotesi, la microflora presente nel nostro intestino, più propriamente detta “microbiota intestinale”, impatta le funzioni del cervello secondo un complesso insieme di meccanismi biochimici, coinvolgendo organi periferici con modalità ancora parzialmente oscure. La stessa connessione microbiota-cervello è ancora da considerarsi un’ipotesi poiché basata su evidenze sperimentali e cliniche cui però manca ancora un comprovato nesso causa-effetto”.

MINERVA porterà per la prima volta l’ingegneria in tale ambito. “Il Progetto si propone di realizzare un’innovativa piattaforma ingegnerizzata multiorgano, prima nel suo genere, basata su tecnologie “organ-on-chip” d’avanguardia.” prosegue Carmen Giordano “Essa consentirà di esplorare in modo del tutto nuovo, simulandole su un banco da laboratorio, le connessioni dell’asse microbiota-intestino-cervello in condizioni sia fisiologiche sia patologiche, aprendo così la strada allo studio di nuove strategie terapeutiche”.

Il cuore operativo di MINERVA sarà un gruppo di giovani ricercatori reclutati ad hoc, formato da ingegneri, biologi, biotecnologi che si interfacceranno con neurologi e gastroenterologi già impegnati nello studio dell’interazione microbiota-cervello. “MINERVA è un progetto molto ambizioso: prevede sfide tecnologiche e scientifiche di natura interdisciplinare molto complesse in un ambito che rappresenta una nuova frontiera della ricerca biologica e medica.” continua Carmen Giordano. “Per questo motivo è essenziale l’interazione con tutti gli altri ambiti disciplinari coinvolti. Lo stesso design della piattaforma di MINERVA nasce da un lungo confronto con Diego Albani, ricercatore nell’ambito delle neuroscienze presso l’IRCCS – Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, con cui collaboro da molti anni, e con Manuela Raimondi, professore di Bioingegneria presso il mio stesso dipartimento, che coordina due progetti ERC per lo sviluppo di dispositivi tecnologici per lo studio di cellule staminali”.

Il progetto durerà cinque anni, ma la Coordinatrice lo considera come un inizio: “MINERVA propone un percorso impegnativo, ma rappresenta un’opportunità unica per dare il nostro contributo alla comprensione ed al trattamento di patologie altamente invalidanti quali quelle neurodegenerative che ad oggi possono avvalersi solo di terapie sintomatiche e non curative.”

Carmen Giordano, Coordinatrice del Progetto MINERVA, è Professore associato di Bioingegneria, in forze dal 2002 presso Dipartimento di CMC “Giulio Natta” al Politecnico di Milano. Laureata in Chimica presso L’Università degli studi di Napoli “Federico II”, ha conseguito il Dottorato di ricerca in Biomateriali presso l’ateneo federiciano nel 2002 e l’Executive MBA presso la SDA Bocconi di Milano nel 2010.

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