Ambiente

La forma del naso è influenzata dal clima

(Credit: Matthew Bellemare/Flickr CC)

Grande o piccolo, stretto o largo, aquilino o a patata, alla francese o greco: il naso caratterizza moltissimo il viso di ogni individuo. Uno studio pubblicato su Plos Genetics da un gruppo internazionale di ricercatori rivela che la forma del naso è la conseguenza di un lunghissimo processo adattativo influenzato in maniera significativa dal clima della regione in cui i progenitori hanno abitato, ma non solo. Per dimostrarlo gli scienziati hanno studiato, attraverso immagini tridimensionali, diverse caratteristiche del naso quali la distanza tra le narici, la loro superficie, la lunghezza del setto, l’altezza, la protusione e la superficie globale.

Le differenze, sia nella forma del naso sia in altre caratteristiche somatiche tra diverse popolazioni umane, si accumulano negli anni a causa di processi di selezione genetica. Tuttavia alcune di queste differenze, soprattutto per quel che riguarda la grandezza delle narici, non sembrerebbero spiegabili solo in questo modo.

“Siamo interessati all’evoluzione umana e a comprendere quali siano le ragioni della variazione in tratti somatici quali il colore della pelle, dei capelli e il volto in generale”, ha detto Mark D. Shriver della Penn State University e uno degli autori dello studio. “Ci siamo concentrati sui tratti del naso che differiscono maggiormente tra le popolazioni e abbiamo cercato di mettere in relazione la sua forma con la distribuzione geografica della popolazione con caratteristiche simili. Abbiamo così notato un’importante correlazione tra la grandezza e spaziatura delle narici e la temperatura e umidità del luogo in cui la popolazione abita”. Il risultato, continua il ricercatore, “non è troppo stupefacente se si considera che una delle funzioni più importanti della cavità nasale è il condizionamento dell‘aria ispirata prima di raggiungere il tratto respiratorio inferiore”. Ecco allora spiegato perché i nasi con narici grandi e abbastanza corti appartengono a popolazioni che abitano climi caldi e umidi, e più ci si allontana dall’equatore più i nasi diventano stretti e lunghi. Quest’ultima caratteristica infatti aiuterebbe a riscaldare e umidificare più efficacemente l’aria grazie alla maggiore vicinanza con le mucose ed è quindi essenziale nei climi più freddi.

Ma questa non sembra essere l’unica spiegazione della variazione della forma del naso tra le popolazioni umane. La selezione sessuale ha aiutato questo processo di differenziamento attraverso le caratteristiche fisiche reputate più attraenti di altre favorendo in questo modo il diffondersi di una particolare forma di naso nei gruppi. Il concetto soggettivo di bellezza quindi può essere correlato con la forma di naso che meglio si è adattata al clima locale. “La selezione ecologica e sessuale si rinforzano quindi l’un l’altra – concludono gli autori – anche se il perché resta ancora da essere spiegato più nel dettaglio”.

Riferimento: Plos Genetics

Silvia De Stefano

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