Il 90 per cento dei grandi pesci è scomparso dai nostri mari. E quelli più colpiti sono tonni, merluzzi, pescispada e squali. La denuncia arriva da una ricerca dell’università canadese di Dalhousie coordinata dal biologo Ranson Myers e pubblicata su Nature. La causa di questo disastro, secondo i ricercatori, è da imputare all’industria della pesca che in solo mezzo secolo ha drasticamente ridotto la presenza di grandi pesci negli oceani di tutto il mondo. Il problema, oltre riguardare la sopravvivenza delle singole specie ittiche, potrebbe portare con sé danni di più larga scala: le specie di grandi dimensioni hanno un importante ruolo nella catena alimentare, quindi la loro estinzione implicherebbe una riorganizzazione dell’ecosistema oceanico con conseguenza che non è possibile prevedere. L’unica soluzione sembra essere la tutela delle specie a rischio: secondo le stime dei ricercatori è necessario ridurre la mortalità di almeno il 50 per cento per scongiurare il rischio estinzione del tonno i dei suoi parenti. (b.s.)