Himalaya in pericolo

L’Himalaya è seriamente in pericolo. A denunciarlo in rappresentanza di alcune associazioni ambientaliste è Edmund Hillary, il primo a raggiungere, nel maggio del 1953, insieme a Tenzing Norgay, la mitica vetta dell’Everest. Dopo la straordinaria impresa, Hillary, oggi quasi ottantaseienne, è stato sempre impegnato in progetti di salvaguradia e aiuto delle popolazioni locali, e proprio la scorsa settimana ha ufficilamente chiesto all’Unesco, di includere ufficialmente il Parco Sagarmatha dell’Himalaya nelle zone a rischio e patrimonio mondiale dell’umanità. “Negli ultimi anni”, ha dichiarato lo scalatore, “il continuo aumento delle emissioni gassose, che provocano l’effetto serra, ha fatto surriscaldare la catena montuosa, tanto che molti laghetti glaciali non esistono più, con ripercussioni importanti sulla natura del luogo e sugli abitanti”. Proprio nel 1985, lo scioglimento del Lago glaciale Dig Tsho, provocò forti piene con decine di villaggi evacuati e ben 14 ponti distrutti. La richiesta di inserire, parte della catena montuosa, tra le zone a rischio, dovrebbe almeno spingere a prendere dei provvedimenti a tutela di questo affascinante territorio. (a.l.)

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