Categorie: Ambiente

I ghiacciai si sciolgono davvero

Se ne sente parlare da anni, ma fino a oggi i risultati degli studi scientifici erano stati contraddittori. Eppure conoscere lo stato di salute dei ghiacciai è fondamentale per poter predire gli effetti del cambiamento climatico sull’innalzamento delle acque. Uno studio pubblicato su Science, il più accurato mai realizzato, riordina oggi i risultati di oltre 20 anni di osservazioni, dimostrando che i ghiacciai si stanno sciogliendo per davvero, e a un ritmo sempre più veloce.

La scoperta è frutto del lavoro di un’équipe internazionale di 47 esperti guidata da Andrew Shepherd, dell’Università di Leeds. Il progetto, denominato Ice Sheet Mass Balance Inter-comparison Exercise (Imbie), è basato sull’analisi dei dati provenienti da 10 diverse missioni satellitari, che i ricercatori hanno confrontato, cercando cosi di mettere insieme tutte le informazioni. Finora sono stati usati tre metodi di misurazione: il primo consiste nell’utilizzare i modelli climatici e le osservazioni sul campo per calcolare la diminuzione di ghiaccio, mentre gli altri due usano satelliti capaci di misurare l’altezza e la forza di attrazione gravitazionale dei ghiacciai e calcolare in questo modo il loro volume.

I tre metodi hanno punti di forza e debolezze specifici, e fino a oggi avevano portato a risultati divergenti. A partire dal 1989, infatti, sono state pubblicate almeno 29 diverse stime di quanto lo scioglimento dei ghiacci stesse contribuendo all’innalzamento delle acque, con risultati che variavano da 1,9 a 0,2 mm annui. Alcune ricerche sembravano addirittura dimostrare che a livello globale i ghiacciai non si stessero effettivamente sciogliendo. Comparando i risultati dei tre diversi metodi, i ricercatori sono riusciti a perfezionare il calcolo, arrivando finalmente a una stima condivisa: una media di 0,59 mm all’anno dal ’92 a oggi, per un totale di circa 11,1 mm. Lo scioglimento dei ghiacciai è dunque responsabile di circa un quinto dell’aumento registrato nel livello delle acque, che in totale è stato circa di 3,3 mm per anno.

“Il successo di questa iniziativa si deve alla cooperazione della comunità scientifica internazionale, e all’aiuto delle nostre agenzie spaziali, Nasa e Esa, che ci hanno fornito dei satelliti muniti di sensori estremamente precisi”, ha commentato Shepard. “Senza questi sforzi comuni, non saremmo oggi in grado di dire con precisione alla gente in che modo sono mutate le masse di ghiaccio della terra, ponendo in questo modo fine a lunghi anni di incertezza”.

La situazione, spiegano gli scienziati, è diversa ai due poli. Se in Antartide la velocità di scioglimento dai primi anni ’90 a oggi è aumentata circa del 50%, in Groenlandia va anche peggio, con una velocità addirittura quintuplicata.

“Non si sa ancora con sicurezza per quale motivo la velocità di scioglimento stia continuando ad aumentare”, commenta Ian Joughin, glaciologo dell’Università di Washington e coautore dello studio. “Stiamo iniziando solo adesso a creare un archivio di dati osservazionali per i ghiacciai, ma con l’aumentare del periodo di osservazioni migliorerà anche la precisione delle nostre previsioni”. 

Riferimenti: Science doi:10.1126/science.1228102

Credits immagine: Ian Joughin

Simone Valesini

Giornalista scientifico a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. Laureato in Filosofia della Scienza, collabora con Wired, L'Espresso, Repubblica.it.

Articoli recenti

Quel movimento che ci rende umani

Allontanarsi e avvicinarsi, protendersi e ritrarsi, sono aspetti primordiali della relazione tra sé e altro…

3 ore fa

“Così insegniamo agli studenti il benessere mentale”

Coltivare il benessere psicologico per una delle categorie più stressate d’Italia, gli universitari: il programma…

3 giorni fa

Perché il vaccino anti-Covid di AstraZeneca non verrà più prodotto?

No, non è per via degli effetti collaterali. Si tratta di una decisione aziendale dovuta…

4 giorni fa

Immergersi in un buco nero, grazie a una simulazione

Un viaggio attorno alla porzione di spazio-tempo più buia e misteriosa che conosciamo, fino ad…

6 giorni fa

Una modifica al paradosso di Schrödinger per conciliare quantistica e relatività

Un gruppo di fisici dell’Università di Trieste (e di altri istituti) ha proposto una sorta…

1 settimana fa

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più