Categorie: Ambiente

Il calcolo della degradabilità

Un software per calcolare il rischio ambientale legato alla produzione, al trasporto e allo smaltimento dei nuovi prodotti chimici: è il sistema elaborato da un gruppo di ricercatori guidati da Victor de Lorenzo del Centro Nacional de Biotecnologia di Madrid, in Spagna. A partire da una banca dati contenente tutte le reazioni di biodegradazione conosciute, gli scienziati hanno sviluppato un algoritmo in grado di distinguere le sostanze decomponibili in natura da quelle non degradabili. Pubblicato su Molecular System Biology, il sistema è disponibile sul web all’indirizzo www.pdg.cnb.uam.es/BDPSERVER .

La continua produzione di nuovi composti chimici per applicazioni industriali o farmaceutiche va ben oltre la possibilità di ottenere dati sperimentali sul loro destino biologico. Solitamente le sostanze organiche vengono decomposte da agenti microbici in molecole più semplici, molto spesso costituite da tre atomi. Il programma considera 149 “triadi” più comuni e può così predire correttamente il risultato della biodegradazione di oltre l’80 per cento dei composti chimici, a seconda del tipo di ambiente in cui potrebbero essere rilasciati o delle condizioni di esposizione. Il controllo automatico di una lista di oltre nove mila composti industriali attualmente impiegati su larga scala, per esempio, ha rivelato che gli erbicidi costituiscono un gruppo di molecole tra le più difficili da riciclare nella biosfera attraverso il metabolismo microbico.

Il metabolismo microbico può sia causare la completa eliminazione dei composti chimici, sia dar luogo ad altri derivati tossici o persistenti quanto l’originale. Sapere se un nuovo composto si comporterà in modo simile a un altro già noto può essere cruciale per valutare i rischi per l’ambiente associati alla sua produzione, al trasporto, all’utilizzo e allo smaltimento. Allo stesso modo, conoscere in anticipo il destino metabolico di queste specie chimiche significa anche poter sfruttare in modo più efficiente la biodegradazione in situ per lo smaltimento dei prodotti di scarto. (t.m.)

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