In Nebraska le acque assediano due centrali nucleari

Le inondazioni tornano a minacciare le centrali atomiche sebbene, questa volta, non si tratti più di uno tsunami. Tutto è accaduto negli Usa, dove l’esondazione del fiume Missouri ha allagato una vasta area nello stato del Nebraska. È allarme, dunque, per due impianti nucleari (Fort Calhoun e Cooper) situati nella zona, entrambi esposti al serio rischio di allagamento nel caso in cui le piogge non dovessero cessare.

L’emergenza inondazione è scattata lo scorso 9 giugno, quando gli Army Corps of Engineers hanno aperto alcune dighe nel South Dakota. Le abbondanti nevicate invernali hanno infatti costretto i militari a ridurre il carico idrico sui bacini che raccolgono le acque provenienti dalle Rocky Mountains. L’apertura degli sbarramenti, però, ha causato un improvviso ingrossamento del Missouri, che ha letteralmente invaso le pianure circostanti.

Per fortuna, quando le acque hanno raggiunto la cittadina di Omaha, sede della centrale di Fort Calhoun, si sono infrante contro delle barriere gonfiabili pronte a contenerle. L’impianto, ora, sembra quasi un’isola in mezzo al mare: i tecnici della Omaha Public Power District (Oppd) si alternano sul luogo, turno dopo turno, per impedire che la struttura venga invasa dal fiume. Sebbene la centrale fosse stata spenta ad aprile per via di alcune procedure di rifornimento, c’è il timore che l’inondazione possa danneggiare le linee elettriche e lasciare l’impianto al buio.

Un caso del tutto paragonabile a quello di Fukushima, dove il blackout causato dallo tsunami ha messo fuori uso l’impianto di raffreddamento del combustibile nucleare. Sembra invece che a Fort Calhoun i generatori diesel di emergenza siano ancora operativi e che il combustibile esausto conservato nelle piscine di decantazione non corra gravi pericoli. Una situazione apparentemente sotto controllo, sebbene il 7 giugno si sia verificato un incendio che ha messo fuori uso gli impianti di raffreddamento per almeno 90 minuti.

Per la centrale di Cooper, invece, i rischi potrebbero essere assai più alti: infatti, questo impianto – un modello Boiling Water Reactor (Bwr) datato 1974 e molto simile a quello di Fukushima – è tuttora operativo a pieno regime. Il 19 giugno la direzione della centrale ha inviato un avviso di emergenza di livello I (il più basso rispetto al massimo livello IV) alla Nuclear Regulatory Commission (Nrc), l’ente americano per la sicurezza delle centrali. Il livello del fiume Missouri aveva infatti raggiunto la soglia critica di emergenza oltre cui si sarebbe potuto verificare l’allagamento dei reattori e l’avvio della procedura di spegnimento forzato del reattore: un’evenienza che tiene tutti con il fiato sospeso.

C’è, poi, un altro dato preoccupante che riguarda la centrale di Fort Calhoun: nel dicembre 2010 la direzione dell’impianto – un Pressurized Water Reactor (Pwr) classe ’73 – era stata ‘ammonita‘ dalla Nrc, che aveva riscontrato alcune gravi mancanze nei sistemi di prevenzione degli allagamenti adottati dalla Oppd. Il gestore avrebbe rimediato per tempo, ma i dubbi circa la trasparenza sulle informazioni trapelate ai media rimangono abbastanza diffusi. In un articolo pubblicato sul Bullettin of the Atomic Scientists, la giornalista Dawn Stover punta il dito contro l’alone di segretezza che circonda il reattore di Fort Calhoun.

In una nota di servizio, la Oppd ha infatti richiesto alla Federal Aviation Administration (Faa) di istituire una no fly zone al di sopra della centrale. Con la chiusura dello spazio aereo, i cronisti locali non possono più avvicinarsi a Fort Calhoun per raccogliere immagini. Sembra, per adesso, che non ci sia modo di vincere il vuoto di informazione causato dalle norme anti-terrorismo varate in seguito all’11 Settembre: molte informazioni riguardanti l’impianto sono state subito rimosse dal sito internet della Oppd. Una mossa non particolarmente gradita ai blogger, ancora memori di Three Mile Island, la centrale Usa che nel 1979 subì un grave incidente per via della fusione di un reattore Pwr.

A fronte degli ultimi aggiornamenti, non sembra che la situazione in Nebraska possa migliorare durante i prossimi giorni. I militari contano di dover tenere aperte le dighe per tutto il corso dell’estate, e le piogge non accennano a diminuire. Nella notte del 20 giugno, inoltre, una tempesta si è abbattuta su Ohama danneggiando alcune linee elettriche e lasciando al buio circa 12 mila persone.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here