La cometa Ison in rotta sul Sole

Meno due e poi, finalmente, conosceremo il destino della cometa Ison. E’ previsto infatti per il giorno del ringraziamento, il prossimo 28 novembre, il suo incontro ravvicinato con il Sole. Quello al perielio però sarà per così dire un appuntamento al buio: se la cometa sopravviverà o meno alle forze gravitazionali della stella non è certo. Nell’attesa di questo flyby, la Nasa monitora continuamente il percorso della cometa, rilasciando di continuo immagini e filmati che la ritraggono a spasso per il Sistema solare interno. Qualcosa di più sulla cometa Ison e del perché sia così importante lo ha raccontato alla Nasa Don Yeomans, scienziato del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, esperto di oggetti near-Earth (Neo).

Yeomans ricorda come a rendere così attraente questa cometa – oltre l’eccezionale luminosità a occhio nudo che potrebbe farla ricordare per sempre – è prima di tutto un fatto: la sua provenienza. Ison ha compiuto un lungo viaggio prima di approssimarsi al Sole; la cometa infatti arriva dal bordo del Sistema solare, e quindi mantiene i ghiacci da cui si è formata quattro miliardi e mezzo di anni fa. Questo ha fatto di Ison un oggetto imperdibile per astronomi e astrofili, perché da loro la possibilità non solo di osservare uno spettacolo nel cielo, ma anche di capire qualcosa su come fosse il Sistema solare nel lontano passato.

Sul destino della cometa dopo giovedì anche Yeomans è incerto. Tre sono i possibili scenari che potrebbero presentarsi. Primo: Ison potrebbe esesre abbastanza forte da sopravvivere allo shock termico e gravitazionale del Sole, brillando luminosa nel cielo (qui vi avevamo dato qualche consiglio su dove guardare). Secondo: le intense forze mareali potrebbero disintegrarla, riducendola in tanti pezzi ma ancora visibili nel cielo di dicembre. Terza ed ultima ipotesi, se la cometa fosse più debole di quanto creduto, potrebbe disintegrarsi completamente in una nuvola di polvere (e nel video che vi mostriamo una simulazione di come il Sole potrebbe cucinarsi la cometa).

Credits immagine: Karl Battams/NASA/STEREO/CIOC

1 commento

  1. Se nel 1963 non avessi intrapreso gli studi inerenti la Facoltà di Ingegneria Edile (sono un Professore Ordinario di “Produzione edilizia” presso il Politecnico di Bari), mi sarei iscritto all’affascinante Corso di Laurea in “Fisica”.
    Stupenda!

    Prof. Marcello Di Marzo
    Dipartimento DICATECh

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