La vegetazione terrestre vista dallo Spazio

Una mappa solo della vegetazione terrestre, completa e alla più alta risoluzione mai raggiunta. A realizzarla è stato Suomi NPP (National Polar-Orbiting Partnership), il satellite artificiale della Nasa, che ha ottenuto una dettagliatissima ‘fotografia’ della Terra, escludendo oceani e nuvole.

Le immagini illustrano la differenza tra le aree verdi e quelle più aride: per farlo, lo strumento VIIRS (Visible and Infrared Imaging and Radiometer Suite) del satellite ha misurato la quantità di luce visibile e del vicino-infrarosso riflessa dalla superficie. Le piante, infatti, assorbono tutta la luce visibile tranne il verde e riflettono molta luce nel vicino infrarosso e nel visibile (alla lunghezza d’onda che corrisponde proprio al colore verde che percepiamo nitidamente). Rispetto alle zone desertiche o aride, le aree verdi mostrano dunque più luce nel vicino infrarosso e molta meno luce visibile (qui un “riassunto” del concetto per immagini).

Le prestazioni di VIIRS sono molto elevate: acquisisce 330 megabyte di dati al minuto per una settimana, con un’alta risoluzione – anche 500 metri per pixel -, come mostra, per esempio, la dettagliata mappa del delta del fiume Mississipi (vedi sopra).

Ma non è tutto. Confrontando le mappe delle diverse settimane, infatti, i ricercatori riescono a stimare i cambiamenti nella distribuzione delle piante. Tali variazioni possono annunciare dei “nuclei di siccità” e mettere in guardia da minacce di incendi o anche da focolai di malaria. “Come la vegetazione cresce in Africa sub-sahariana, così fa il rischio di malaria”, spiegano al New Scientist dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa), che ha realizzato la mappa. “Gli indici della vegetazione offrono alle organizzazioni mondiali della salute il tempo che serve per distribuire rifornimenti e medicine”.

In generale, sembra il che pianeta stia diventando più verde e, dato interessante, che la vegetazione stia aumentando a Nord, dove le emissioni di carbone stimolano la fotosintesi. 

Riferimenti e credits immagini: NASA/NOAA

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