Lavorare in banca rende disonesti?

Quando si tratta di denaro e investimenti la sincerità è merce rara. Soprattutto in banca. Ad affermarlo un team di ricercatori dell’Università di Zurigo, che in uno studio pubblicato su Nature ha dimostrato che chi lavora in banca tende a essere più disonesto. Dopo aver osservato, in un altro studio, le conseguenze del “priming”, l’effetto psicologico per il quale l’esposizione a uno stimolo influenza la risposta a stimoli successivi, tra i detenuti, Alain Cohn, Ernst Fehr, e Michel Maréchal hanno selezionato 200 dipendenti di banca (128 da una grossa banca internazionale, 80 da altre banche) e li hanno inseriti, in maniera casuale, in due gruppi: i primi hanno risposto a domande inerenti l’ambito lavorativo, gli altri, di controllo, sono stati interrogati sulla propria vita privata e argomenti non relativi al lavoro. Dopo le interviste, ogni partecipante è stato lasciato da solo in una stanza e gli è stato chiesto di lanciare una moneta per dieci volte, annotando i risultati. I ricercatori, per creare una situazione che stimolasse il comportamento disonesto, hanno poi avvertito i partecipanti che avrebbero guadagnato dei soldi nel caso in cui il numero di teste fosse stato maggiore del numero di croci, fino a duecento dollari per dieci teste.

È arrivata così la rivelazione. Mentre per il gruppo di controllo la percentuale di “teste” rispetto alle “croci” è stata del 51,6% (nella norma), l’altro gruppo, quello a cui erano state fatte domande sul proprio lavoro, ha mostrato un incremento notevole della percentuale di teste, fino al 58,2%. Nonostante i ricercatori abbiano ripetuto l’esperimento con altri gruppi di persone, non dipendenti di banca, gli unici a mostrare una differenza sostanziale di “onestà”, quando si parla di affari bancari, sono stati proprio i lavoratori del settore. L’incremento della percentuale di risultati “positivi” è un dato notevole, che secondo Michel Maréchal, professore di Ricerca Economica Sperimentale all’Università di Zurigo, e “suggerisce che le norme sociali del settore bancario tendono a essere più indulgenti verso comportamenti disonesti, contribuendo così alla perdita di reputazione del settore”.

Riferimenti: Nature doi: 10.1038/nature.2014.16380
Credits immagine: Mukumbura/Flickr

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here