Insonnia, la colpa potrebbe essere della materia bianca

(credits: auntjojo/Flickr CC)
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L’insonnia è rintracciabile nel cervello. Uno studio svolto da un team di scienziati cinesi, guidati da Gui-Hua Jiang del Guangdong Provincial People’s Hospital, sfruttando avanzate tecniche di risonanza magnetica, ha osservato infatti danni cerebrali in pazienti che soffrono di insonnia primaria. La ricerca è stata pubblicata su Radiology.

L’insonnia primaria è una tipologia di insonnia a sé, che non è conseguenza, in altre parole, di disturbi preesistenti, come traumi e patologie mediche o psicologiche. Chi ne è colpito fatica ad addormentarsi, o a restare addormentato a lungo, per almeno un mese. Con conseguenze tutt’altro che piacevoli: fatica, sbalzi d’umore e deterioramento cognitivo, fino a depressione e ansia. “L’insonnia è un disturbo molto comune” afferma Shumei Li, fra gli autori dello studio “ma le cui cause e conseguenze ci sfuggono ancora”.

Per cercare di capirne qualcosa di più, i ricercatori si sono concentrati sulla materia bianca del cervello, cioè l’insieme dei fasci di assoni, coperti da mielina, coinvolta nel trasporto di impulsi nervosi tra le varie regioni. Sono stati analizzati 23 pazienti affetti da insonnia primaria e 30 individui sani, di cui sono stati valutati qualità del sonno e stato mentale tramite una serie di test. Ogni paziente è stato sottoposto ad DTI (diffusion tensor imaging), una sofisticata tecnica di imaging a risonanza magnetica che permette di ottenere informazioni sul movimento dell’acqua lungo la materia bianca, per poterne valutare l’integrità. Dalle analisi è emerso che i pazienti afflitti da insonnia mostravano un’integrità della materia bianca significativamente ridotta rispetto al gruppo di controllo, in varie regioni dell’emisfero destro del cervello e nel talamo. Inoltre, le anomalie riscontrate nel talamo e nel corpo calloso sembravano associate alla durata dell’insonnia del paziente e al grado di depressione, attribuito tramite test di autovalutazione. “Il coinvolgimento del talamo nella patologia è particolarmente critico, dato che questo accoglie importanti componenti dell’orologio biologico” sottolinea Li, dal momento che la struttura è coinvolta nella regolazione, fra gli altri, del sonno e della vigilanza.

Secondo i ricercatori la causa delle anomalie riscontrate nella materia bianca dei pazienti affetti da insonnia potrebbe essere la perdita di mielina.  Ma per poter chiarire al meglio la relazione tra l’integrità della materia bianca e l’insonnia serviranno nuovi studi, su un campione più ampio di pazienti, concludono gli scienziati.

Riferimenti: Radiology DOI: http://dx.doi.org/10.1148/radiol.2016152038

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