DALLE due ore, un minuto e 39 secondi di Eliud Kipchoge del settembre 2018 ai 54 anni, 8 mesi, 5 ore, 32 minuti e 23 secondi di Shizo Kanakuri. Passando per i tempi intermedi delle migliaia di atleti – amatori e professionisti – che nel corso della storia si sono cimentati con la maratona, bestia nera dell’atletica leggera fin dalla leggendaria impresa di Fidippide. Il sogno proibito dei runner di oggi sembra pazzesco: correre i 42 chilometri e 195 metri in meno di due ore. Un’impresa finora solo sfiorata dallo stesso Kipchoge, che con scarpe speciali e “lepri” al traino (per questo il suo tempo non è mai stato omologato dalla Federazione internazionale di atletica) terminò nel 2017 una maratona in 2 ore e 25 secondi. Oggi sul tema si è pronunciata anche la scienza: per abbattere quei venticinque secondi, dice un’équipe di scienziati della Monash University sulle pagine del Medicine and Science in Sport and Exercise, dovremo probabilmente attendere fino al 2032. E sarà un atleta maschio a riuscirci.
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