Missione aurora boreale

Una nuova missione della Nasa sta per svelare i misteri dell’affascinante fenomeno delle aurore boreali. Si chiama Thesis ed è stata lanciata dalla base di Cape Canaveral, in Florida. Con cinque sonde, la prossima avventura dell’agenzia spaziale americana ha come obiettivo quello di capire cosa determini lo sfolgorio delle luci vicino ai poli.

L’aurora boreale è un fenomeno dovuto all’interazione fra il campo magnetico terrestre, detto campo geomagnetico, e il vento solare. Il vento solare è il flusso continuo di particelle emesso dal Sole, costituito prevalentemente da protoni, ma anche di elettroni e ioni. Se il Sole attraversa una fase di intensa attività, il vento solare aumenta notevolmente e quando le particelle cariche giungono in prossimità del campo magnetico terrestre, si incanalano verso i poli magnetici interagendo con l’alta atmosfera terrestre, la ionosfera. Qui, le particelle cariche ad altissima velocità collidono con gli atomi e con le molecole e si ricombinano emettendo lampi di luce: il cielo appare percorso da continui bagliori colorati che variano dal verde al giallo, dal rosa al bianco, crescono di intensità, si attenuano, ondeggiano e avvampano di nuovo.

L’obiettivo principale della missione è quello di comprendere cosa inneschi queste tempeste magnetiche dal momento che non sempre le particelle solari accelerate dal campo magnetico terrestre producono aurore boreali. Numerosi i satelliti che opereranno simultaneamente, le sonde Nasa collaboreranno infatti anche con satelliti dell’Agenzia spaziale europea (Esa), e dell’Agenzia spaziale cinese, (Cnsa). Importanti le conseguenze dello studio poiché le tempeste magnetiche che avvengono durante le aurore boreali possono causare disguidi nelle reti energetiche terrestri e nella rete di telecomunicazioni. (ma.ma.)

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