Il mobile stampato in 3D che si piega da solo

Oggetti stampati in una lastra sottile di polimero. Che, una volta riscaldati, si piegano in forme predeterminate. Oggi si tratta di una rosa, una barca o un coniglio. Presto però potrebbe essere un oggetto d’arredamento, un mobile o una sedia. Oppure lo scafo di una imbarcazione. O magari un rifugio di emergenza durante una crisi umanitaria. Accade grazie a Thermorph, un nuovo metodo di stampa 3D messo a punto da una collaborazione di ricerca tra atenei americani e cinesi.

Nella struttura di un oggetto stampato in 3D, in genere è presente uno stress residuo: fattore che durante la fase di raffreddamento può portare alla deformazione di bordi e superfici. Thermorph è in grado di controllare questo processo, variando la velocità con cui il materiale termoplastico viene depositato e combinando materiali soggetti a deformazioni con materiali gommosi che resistono alla piegatura. Il gruppo di ricerca ha sostituito il software open source di una normale stampante 3D con un nuovo codice in grado di determinare automaticamente le velocità di stampa e i modelli 3D per ottenere angoli di piegatura particolari e realizzare le forme desiderate.

Secondo Lining Yao, direttrice del Morphing Matter Lab della Carnagie Mellon University e tra gli autori della ricerca presentata nel corso della Conference on Human Factors in Computing Systems, questi oggetti plastici auto-pieganti rappresentano un primo passo verso prodotti come i mobili “flat-pack”, che assumono le loro forme finali con l’aiuto di una pistola termica. Una soluzione che potrebbe risultare preziosa nel caso di abitazioni di emergenza, che potrebbero essere facilmente spedite in forma piana e successivamente trasformate sotto il calore del sole.

Altre due caratteristiche importanti dei materiali auto-pieganti sono la velocità di realizzazione e il costo minore rispetto alla tradizionale stampa 3D. Questo renderà possibile la sostituzione di parti non critiche o la produzione di prototipi utilizzando strutture che approssimano gli oggetti solidi.

Articolo prodotto nell’ambito del Master in Giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza dell’Università di Ferrara

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