Società

“Nessuno escluso” e altre 4 mostre virtuali raccontano come è cambiata la scuola italiana

Milano, anni Trenta. Nella Scuola elementare all’aperto Umberto di Savoia per alunni gracili, i bambini in divisa e incolonnati entrano a passo di marcia nell’edificio. Quelli della scuola elementare Gaetano Negri per motulesi, invece, ascoltano, sulla sedia a rotelle, le spiegazioni della maestra nel giardino. Sono solo due delle immagini da scoprire in “Nessuno escluso. Il lungo viaggio dell’inclusione nella scuola italiana”, una delle 5 mostre virtuali visitabili con un semplice clic sul sito dell’Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa (Indire). Immagini che riportano a una scuola che non c’è più: quella degli istituti speciali o delle classi differenziali, abolite nel 1977 con la legge 517, quando l’Italia decise di intraprendere la strada dell’inclusione, secondo un modello pedagogico avanzato che tutt’ora non ha eguali nel panorama europeo.

Risorse per raccontare la scuola italiana

“Nessuno escluso” fa parte della nuova sezione del sito “Digital Collection”, che propone mostre virtuali realizzate con foto e documenti digitalizzati, selezionati dai database degli archivi dell’Istituto. L’obiettivo è quello di condividere questo immenso patrimonio e consentirne l’uso nelle classi e fuori: i documenti e le fotografie sono infatti liberamente utilizzabili, per creare percorsi didattici che raccontino la scuola italiana, com’era e come è oggi. Un approccio che consente ai ragazzi e agli insegnanti di prendere consapevolezza del patrimonio culturale e della storia della scuola.

Sulle sponde del fiume pe una lezione di geografia pratica, scuola elementare, Modena, anni Sessanta

Altre 4 mostre virtuali

Un’altra mostra, dal titolo “Educazione è compenetrazione di anime”, raccoglie fotografie storiche provenienti dall’archivio del pedagogista Giuseppe Lombardo Radice, corredate da un commento e un inventario analitico. Nel percorso “Indire e l’alluvione del ‘66” sono invece visibili i disegni dei bambini, le foto e i documenti che raccontano i danni provocati dall’alluvione a Firenze nel 1966. Ancora: “Prima e dopo il ‘68” evidenzia ciò che è stato fatto dopo l’esplosione del movimento degli studenti, e non solo, in quegli anni. Infine, il percorso virtuale “A ottant’anni dalle leggi razziali del fascismo” traccia le principali tappe che caratterizzarono uno dei momenti più drammatici della storia dell’Italia, contemporanea. La mostra si presenta come una classroom materials per incentivare l’uso delle fonti storiche nella didattica, grazie anche alle integrazioni di altre risorse elettroniche appositamente selezionale dal web.

Alessandro Di Bitonto

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