Di norma non ci accorgiamo neanche della sua esistenza, ma ilcampo magnetico terrestre è fondamentale per la nostra sopravvivenza. È questa invisibile barriera infatti che protegge il nostro pianeta dagli effetti del campo magnetico solare, che proietta costantemente verso di noi raggi di particelle cariche, i cosiddetti venti solari, che senza difese avrebbero effetti devastanti sull’ecosistema terrestre. Nella regione in cui questi due campi magnetici si incontrano avviene un fenomeno misterioso: la riconnessione magnetica (magnetic reconnection), da cui hanno origine eventi meteo spaziali come le tempestemagnetiche, o le aurore boreali. Cosa avvenga di preciso in questi casi non è ancora chiaro, ma un nuovo studio pubblicato suScience potrebbe gettare nuova luce sulla questione. Per la prima volta, infatti, la Magnetospheric Multiscale mission (Mms) dellaNasa è riuscita a effettuare una misurazione diretta di unariconnessione magnetica.
Ma in cosa consiste esattamente questo fenomeno fisico? Quandodue campi magnetici entrano in contatto può capitare che le loro linee magnetiche si spezzino per poi riconnettersi tra loro, producendo al contempo enormi quantità di energia. “Immaginate due treni che viaggino in direzioni opposte su due binari separati, e che all’ultimo secondo vengono deviati su un unico binario”, racconta James Drake, fisico della University of Maryland che ha collaborato all’elaborazione dei dati della missione Mms. “Ogni binario in questo caso rappresenta la linea di uno due due campi magnetici che interagiscono, e la deviazione su un unico binario è un evento di riconnessione magnetica. L’impatto che ne consegue genera energia, che viene espulsa come un colpo di pistola”.
Per studiare questi fenomeni, la Nasa ha mandato quattro sonde a esplorare le regioni della magnetosfera terrestre in cui sono più comuni i fenomeni di riconnessione. I quattro veicoli hanno compiuto diversi voli in una formazione a piramide, a una distanza di 10 chilometri gli uni dagli altri, effettuando misurazioni dello spazio che li divideva a intervalli di 30 millisecondi.
In una di queste spedizioni, spiegano gli scienziati del progetto, le astronavi si sono trovate finalmente a passare esattamente al centro di una riconnessione magnetica, raccogliendo dati preziosissimi su questo fenomeno.
Per ora, i dati raccolti hanno permesso agli scienziati di confermare che a guidare i fenomeni siano processi che avvengono a livello degli elettroni, una spiegazione che era stata avanzata a livello teorico, ma mai dimostrata da un osservazione diretta. Studiando più a fondo i dati raccolti dall’esperimento, i ricercatori sperano però di arrivare a comprendere in futuro le complesse dinamiche che guidano la rottura delle lineemagnetiche, la loro rinconnessione e il rilascio di energia.
Un’immagine più chiara di questi fenomeni aiuterebbe infatti a comprendere alcuni dei più spettacolari eventi meteo spaziali, come i brillamenti o le espulsioni di massa coronale che avvengono nel Sole.
Via: Wired.it