Categorie: SaluteSocietà

Nascite, troppi cesarei ancora in Italia

Ricorso eccessivo ai tagli cesarei e diminuzione della fecondità, aumento dell’età media delle donne al momento del parto e alte percentuali di madri straniere. Questa la fotografia scattata dall’annuale Rapporto sull’evento nascita in Italia”, realizzato dal Ministero della Salute sulla base del Certificato di Assistenza al Parto (CeDAP), relativo all’anno 2013. Si tratta della più ricca fonte di informazioni sulle nascite in Italia.

Nel nostro paese si conferma ancora una volta un livello eccessivo (35,5%) di parti espletati per via chirurgica, soprattutto tra le donne di cittadinanza italiana (37,3%) e all’interno di case di cura accreditate, che rappresentano il 53,8% del totale, contro il 33,1% degli ospedali pubblici. Guardando più nel dettaglio alla distribuzione dei parti tra strutture pubbliche, private o accreditate, sono la Valle D’Aosta, l’Umbria, l’Abruzzo, il Molise e la Basilicata a guidare la classifica delle regioni che si affidano totalmente al servizio sanitario nazionale; a chiudere la fila è invece la Campania, dove il 45,3% delle donne si rivolge, per il parto, a strutture accreditate.

Il “Rapporto sull’evento nascita in Italia” attesta inoltre il trend negativo di natalità avviatosi nel nostro paese già da alcuni anni: se nel 2010 il numero medio di figli per donna era 1,46, nel 2013 scende a 1,39, con livelli demografici molto bassi soprattutto in regioni come la Sardegna, la Basilicata e il Molise. Secondo il Ministero della Salute si tratterebbe di un fenomeno strutturale, causato dall’uscita dall’esperienza riproduttiva delle donne nate a metà degli anni Sessanta, molto più numerose rispetto alle generazioni successive. Sebbene inizialmente lo squilibrio sia stato compensato dalla fecondità delle donne straniere presenti in Italia, negli ultimi anni è evidente un calo generalizzato.

Le madri di cittadinanza straniera che hanno partorito nel nostro paese rappresentano ancora una fetta molto importante – il 20% del totale – con picchi soprattutto nel Centro-Nord: Emilia Romagna e Lombardia in primis. L’età media delle donne straniere al momento del parto (che provengono soprattutto da Unione Europea, 26%, e Africa, 25%) è di 29,7 anni, tre punti in meno rispetto alle italiane, per le quali l’età media aumenta a 32,7 anni. Relativamente invece alla condizione professionale, se il 63,9% delle madri italiane ha un’occupazione lavorativa, la fetta delle casalinghe straniere rappresenta il 53,1%, contro il 29,8% delle donne italiane.

Infine, rispetto al contesto socio-culturale di riferimento delle donne che hanno partorito nel 2013, il 44,2% ha raggiunto una scolarità medio-alta, il 25,9% ha conseguito una laurea e il 29,9% ha una scolarità medio-bassa. Queste ultime affrontano le visite ostetriche tardivamente rispetto alle altre: sono infatti l’11,2% le donne, con licenza elementare oppure senza alcun titolo, che effettuano la prima visita dopo la dodicesima settimana, contro il 2,6% delle donne con una scolarità più alta.

Fonte: Ministero della Salute

Credits immagine:

Elisa Scaringi

Articoli recenti

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

2 giorni fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

5 giorni fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

7 giorni fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

1 settimana fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

1 settimana fa

Leptospirosi: perché crescono i casi a New York?

Mai così tanti casi di leptospirosi in un anno dal 2001: a contribuire all’aumento delle…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più