“No al taglio illegale”

Anche Greenpeace ha detto la sua al G8 dei ministri dell’Ambiente tenutosi la scorsa settimana a Parigi. L’associazione ambientalista, insieme alle Ong Ced e Forest Monitor, ha pubblicato nuove prove che evidenziano l’urgente bisogno di una forte legislazione per fermare il taglio e il commercio illegale di legno. Sotto accusa tre grosse compagnie olandesi, la Wijma, la Reef e la Cibec, responsabili di episodi di taglio illegale in Camerun. Sempre durante lo svolgimento del G8, attivisti dell’associazione hanno bloccato un cargo che trasportava legname nel porto di Scheveningen, marchiando i tronchi con la scritta “Legno illegale”. Le compagnie del legno hanno dei permessi per tagliare gli alberi in determinate aree di alcuni paesi particolarmente ricchi di foreste, tra cui il Camerun. Ma nel luglio 2002 le Ong hanno scoperto che gli abbattimenti erano proseguiti ben oltre i confini permessi, con gravi danni ecologici, ma anche sociali ed economici, per il paese africano. Da qui la richiesta all’Unione europea, al governo olandese e a quello camerunese, di rafforzare le leggi contro il taglio illegale del legno, assicurando poi che queste vengano rispettate. (s.l.)

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