Fare attività fisica, si sa, può migliorare la qualità della vita, riducendo i rischi di molte malattie, come l’obesità e il diabete. L’effetto sui muscoli scheletrici è invece un aumento della massa, dei livelli proteici e della forza di contrazione del muscolo. Oltre a tutto ciò, sembra ora che l’esercizio fisico possa essere di valido aiuto anche per coloro che soffrono di disturbi del sonno o per i viaggiatori sottoposti al jet-lag. A dimostrare che l’esercizio fisico può reimpostare l’orologio biologico degli esseri umani è uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di San Francisco (California) e della Northwestern University (Illinois) pubblicato su Genome Biology questa settimana. Molti processi dell’organismo sono infatti regolati da un ciclo periodico di 24 ore detto ritmo circadiano. Le attività quotidiane di ogni individuo come il sonno, l’alimentazione, il movimento e il metabolismo sono controllati da fluttuazioni periodiche della regolazione genetica, fisiologica e comportamentale dell’organismo. Finora si riteneva che il controllo del ritmo circadiano fosse operato dall’ipotalamo, in grado di alterare l’espressione dei geni nell’orologio biologico centrale. Questa scoperta dimostrerebbe invece che l’attività fisica può alterare direttamente e più velocemente specifici geni regolatori presenti nei muscoli stessi, mentre l’orologio centrale può ritenersi responsabile soltanto degli effetti di lungo termine. (m.cap.)