Ambiente

Il pianeta X ha fatto scomparire i dinosauri?

(Credits: Pablo Fernández/Flickr CC)

 

Si fa sempre più avvincente la caccia al pianeta X, il misterioso – e per ora solo ipotetico – decimo corpo del Sistema solare. E si tinge di toni sempre più cupi: il pianeta gigante potrebbe, infatti, essere collegato all’estinzione di massa dei dinosauri. A suggerirlo, sulle pagine del Monthly Notices of the Royal Astronomical Society Daniel Whitmire, dell’Università dell’Arkansas, secondo cui questo pianeta, tramite la propria forza di gravità, potrebbe aver provocato piogge di meteoriti e comete sulla Terra, causando eventi di estinzione di massa a intervalli regolari di 27 milioni di anni.

Una teoria nuova che, però, suona familiare. Infatti, già 1985 Whitmire e il suo collega John Matese avevano dato una spiegazione simile per l’estinzione dei dinosauri. A quel tempo, Withmire lavorava come astrofisico all’Università della Louisianae aveva studiato le anomalie orbitali di alcuni corpi della fascia di Kuiper, una regione del Sistema solare al di là di Nettuno. I risultati di Whitmire e Matese, pubblicati su Nature, suggerivano che la Terra fosse soggetta a piogge di comete regolari ogni 27 milioni di anni che potevano essere spiegate solo con l’esistenza di un pianeta di grandi dimensioni la cui attrazione gravitazionale devia le comete, spingendole verso il Sole.

Cosa è cambiato dal 1985 a oggi? All’epoca, le ipotesi sulle piogge di comete periodiche erano tre: il pianeta X, per l’appunto, la presenza di una stella sorella del Sole e le oscillazioni verticali del Sole nella sua orbita intorno alla galassia. Le ultime due ipotesi, con il tempo, sono state scartate, perché considerate incompatibili con la documentazione paleontologica sulle estinzioni di massa. Èsopravvissuta soltanto l’ipotesi del pianeta X. “Ciò che è veramente interessante è la possibilità che un pianeta lontano potrebbe aver avuto una notevole influenza sull’evoluzione della vita sulla Terra”, racconta Withmire. “Partecipo a questa storia da 30 anni. Se mai si arriverà a una risposta definitiva, mi piacerebbe scriverci un libro”.

Secondo lo studio, il pianeta X ruota intorno al Sole con un’orbita inclinata, passando vicino alla fascia di comete di Kuiper ogni 27 milioni di anni. Nel 1985, analizzando la documentazione fossile i due studiosi sostenevano che le piogge periodiche di comete risalissero a 250 milioni di anni; ora, invece, utilizzando nuovi metodi, Whitmire ha retrodatato tali eventi a oltre 500 milioni di anni fa. Ma c’è di più: nello studio di trent’anni fa, Whitmire e Matese stimarono anche la massa e la distanza dal Sole del pianeta X. Secondo queste stime, il misterioso corpo celeste avrebbe pesato tra uno e cinque volte la massa della Terra e sarebbe stato cento volte più distante dalla nostra stella. Numeri che sono in contraddizione rispetto ai più recenti calcoli di due ricercatori del California Insitute of Technology di Pasadena,Konstantin Batygin eMike Brown, che sostengono che il misterioso pianeta – qualora esistesse, beninteso – sarebbe molto più pesante, fino a 10 volte la massa della Terra, e molto più vicino al Sole: “L’idea di Whitmire può essere valida o meno”, ha detto Brown, “ma in ogni caso non ha assolutamente niente a che fare con il nono pianeta, che è molto più vicino al Sole e impiega ‘solo’15 mila anni per compiere un’orbita”.

Via: Wired.it

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

Visualizza i commenti

  • immaginiamo che il pianeta X siano in realtà due pianeti.
    Immaginiamo che abbiano orbite molto ellittiche e tali che solo in tempi lunghissimi si trovino appaiati nella nube di Oort.
    E solo in questo caso unendo le "forze gravitazionali" sarebbero in grado di spingere una pioggia di comete verso il centro del sistema solare.
    Purtroppo non ho ne il tempo ne un computer abbastanza potente da fare una dimostrazione.
    Ma credo che non sarebbe difficile, con una simulazione adeguata, trovare dei parametri orbitali tali da realizzare un appaiamento ogno 25 milioni di anni e dare conto delle estinzioni di massa.

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