Contraccezione, un nuovo “pillolo” supera i primi test di sicurezza

pillolo

Da anni la comunità scientifica sta cercando di sviluppare una versione sicura ed efficace della pillola anticoncezionale maschile. E ora, sembrerebbe proprio che il cosiddetto pillolo sia sempre più vicino: stando ai risultati di uno studio di fase 1, appena presentato durante la conferenza annuale Endo 2019 della Endocrine Society a New Orleans, una nuova pillola anticoncezionale maschile sembra aver superato a pieni voti i primi test relativi alla sicurezza e alla tollerabilità sugli esseri umani. Somministrato ogni giorno per circa un mese, infatti, il farmaco sperimentale si è dimostrato in grado di produrre concentrazioni ormonali coerenti con un’azione contraccettiva efficace, senza dare effetti collaterali gravi. 

Come funziona il pillolo

Il pillolo è a base di 11-beta-Mntdc ed è una forma modificata di testosterone, nel quale sono state combinate le attività di un androgeno e di un progesterone, in grado di ridurre la produzione di spermatozoi e preservare la libido. Questo composto, spiegano gli autori della ricerca, è un “fratello” del dimetandrolone undecanoato, o Dmau, una contraccettivo orale maschile presentato dallo stesso team lo scorso anno. “Stiamo sviluppando due farmaci per via orale in parallelo nel tentativo di compiere un importante passo in avanti nel mondo della terapia contraccettiva”, precisa la co-autrice dello studio Stephanie Page, dell’Università di Washington.

Per testare la sicurezza del pillolo, lo studio ha coinvolto 40 uomini. A dieci dei partecipanti è stato somministrato il placebo, mentre 14 hanno ricevuto una dose da 200 milligrammi di 11-beta-Mntdc e agli altri 16 ne è stata data una di 400 milligrammi. I ricercatori, infine, hanno chiesto loro di assumere il placebo o le due dosi del farmaco una volta al giorno durante un pasto, per 28 giorni.

Gli effetti collaterali sono minimi

Al fine della sperimentazione, i ricercatori hanno osservato che nel gruppo di coloro che hanno ricevuto il pillolo, i livelli di testosterone e di Lh e Fsh, due ormoni necessari per la produzione di sperma, sono diminuiti drasticamente rispetto al gruppo del placebo. Gli effetti collaterali del farmaco, sottolineano, sono stati pochi e molto lievi (affaticamento, acne e mal di testa). Inoltre, solo cinque uomini hanno riportato una riduzione degli impulsi sessuali, e due uomini una lieve disfunzione erettile. “Gli effetti collaterali dovuti al basso livello di testosterone sono minimi”, precisa Page.

Un vero “pillolo”? Ci vorranno 10 anni

I dati, precisano i ricercatori, mostrano che il pillolo è ben tollerato. Tuttavia, sono ancora risultati preliminari e servirà ancora molta ricerca per dimostrare che il pillolo sia effettivamente efficace nel bloccare la produzione di spermatozoi e prevenire così una gravidanza indesiderata. “Poiché il farmaco necessita di almeno 60/90 giorni per influenzare la produzione di spermatozoi, i 28 giorni dello studio sono troppo pochi per poter osservare la soppressione completa degli spermatozoi”, conclude l’autrice dello studio Christina Wang del Los Angeles Biomed Research Institute (LA BioMed), in California. Quanto tempo ci vorrà ancora prima di avere un pillolo disponibile? Circa 10 anni, concludono gli autori.

1 commento

  1. Non credo affatto che questa sia la soluzione Come cittadina responsabile che accoglie le notizie scientifiche, politiche, economiche e socio educative come utili alla crescita di un pensiero autonomo dalla massa, pemso perchè esisto ed esisto perchè penso, alla filosofia cartesiana. Io come proposta lo abolirei in favore di uno più piccolo e senza sostanze chimiche pericolose come tutte quelle descritte. Se fossi una biologa proverei a sostituire tali sostanze con melissa, timo e salvia più il magnesio utile a queste cose.

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